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Questo articolo è stato pubblicato il 10 novembre 2010 alle ore 08:41.
Unicredit ha chiuso il III trimestre con un utile netto di pertinenza del Gruppo di 334 milioni, in calo del 15,2% su base annua e sotto i 391 milioni delle attese, ma in netto miglioramento dai 148 milioni del II trimestre. Nei primi nove mesi dell'anno l'utile netto si attesta a 1.003 milioni (-24,7% da un anno prima). Migliora l'utile lordo dall'operatività corrente che sale nel trimestre a 903 milioni (+20,2%) sopra gli 856 milioni delle stime, mentre nei nove mesi si attesta a 2.551 miliardi (-4,8%). Il Core Tier1 (coefficiente di patrimonializzazione cruciale per i nuovi parametri di Basilea 3) sale a fine settembre all'8,61%.
Il Core Tier1 era all'8,47% a fine dicembre 2009 e all'8,39% un anno fa, ed é migliorato di 20 punti base nel corso del terzo trimestre, confermando, sottolinea la nota di Unicredit, «l'evidente rafforzamento della struttura di stato patrimoniale». Da questo punto di vista ha spiegato il ceo Federico Ghizzoni alla sua prima conference call dopo la nomina, UniCredit «é già in linea» per quanto previsto dai nuovi requisiti di Basilea 3 per il 2013. La struttura e il mix di attività della banca, ha spiegato, «non la espongono agli aspetti più pesanti delle nuove regole» e gli utili non distribuiti cumulati al primo gennaio 2013 «saranno sufficienti» per compensare il pieno impatto di Basilea3.
L'andamento trimestrale dei risultati finanziari si é contraddistinto per la tenuta del margine di intermediazione, il contenimento dei costi e la flessione delle rettifiche su crediti. Queste ultime si sono ridotte del 24,5% a 1.634 milioni nel trimestre e del 17,7% a 5.141 milioni nei nove mesi, con un calo del 4,8% rispetto al secondo trimestre, quando erano state pari a 1.716 milioni.
Continua il miglioramento di questa voce di bilancio rispetto al picco del secondo trimestre del 2009. Il margine di intermediazione si attesta a 19.793 milioni nei primi nove mesi (-6,3%) e a 6.494 milioni nel trimestre (-3,5%), praticamente invariato dal secondo trimestre. Gli interessi netti si attestano a 11.814 milioni nei nove mesi (-11,1%) e a 3.919 milioni nel trimestre (-0,2%) contro 3.977 milioni nel secondo, di riflesso a un contesto di tassi decisamente più sfavorevole. Le commissioni nette sono pari a 6.417 milioni nei nove mesi (+13,3%) e a 2.038 milioni nel trimestre (+5,6%) contro 2.209 milioni nel secondo. Le masse della divisione di asset management del Gruppo risultano pari a fine settembre a 185 miliardi.