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Marchionne presenta la nuova Fiat agli analisti. L'auto punta a ricavi doppi nel 2014

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Questo articolo è stato pubblicato il 29 novembre 2010 alle ore 14:17.

Fiat riparte nel 2011 con un nuovo marchio. Con le previsioni di un fatturato in crescita a 29 miliardi nel 2014. E con l'appoggio dei sindacati a replicare il modello Mirafiori. Questi gli spunti che sono emersi finora nella presentazione delle nuove strategie del Lingotto nell'ambito di un evento in corso a Piazza Affari, in programma fino alle 18.30. Presenti l'a.d. Sergio Marchionne, il ceo di Cnh, Harald Boyanovsky, il numero uno di Iveco e Fpt, Alfredo Altavilla, il tesoriere Camillo Rossotto e il capo Investor Relator, Marco Auriemma.

Nuovo marchio
Per effetto della scissione di Fiat Group, decisa in occasione dell'assemblea degli azionisti il 16 settembre, ci saranno il primo gennaio 2011 Fiat Spa e Fiat Industrial Spa, due nuovi gruppi, entrambi quotati alla Borsa di Milano, che avranno marchi distinti.

Fiat, con una chiara missione di business concentrata nel settore automobilistico (lo scorso 22 novembre ha presentato a Los Angeles la nuova 500 per il mercato degli Stati Uniti), si legge in una nota, sarà contraddistinta da un logo che riporta la scritta Fiat con lettere allungate e di colore blu. Il nuovo marchio nasce in risposta all'esigenza di differenziare il logo del gruppo automobilistico dal brand di prodotto in modo tale da rafforzare il ruolo guida della holding nella gestione di un complesso produttivo plurimarche.

La progettazione del marchio, in particolare, é stata guidata dalla volontà di creare un'icona in cui fosse possibile ritrovare un forte legame tra passato e futuro. Questo ha portato alla riedizione di un logo già rappresentato nell'iconografia storica dell'azienda, ma nel cui carattere é rintracciabile una forte tensione alla modernità e all'innovazione.

Fiat Industrial Spa, rappresentata dai veicoli industriali, dalle macchine per l'agricoltura e le costruzioni e dai relativi motori e trasmissioni, ha mantenuto l'iconografia che era stata creata per Fiat Group. Di questa, infatti, conserva l'intento di rappresentare solidità di un grande gruppo industriale. Rispetto al marchio Fiat Group, lo sfondo é il tradizionale blu dell'azienda e la denominazione Fiat Industrial é rappresentata con il colore giallo-arancio. I nuovi marchi, che sono stati realizzati da "Robilant Associati", sostituiscono il logo Fiat Group che era stato adottato nell'ottobre di cinque anni fa.

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Intervento dell'Amministratore Delegato del Gruppo Fiat Sergio Marchionne

Incontro con le Organizzazioni Sindacali, Torino, 26 novembre 2010Buongiorno a tutti.Voglio

I piani di rilancio per Mirafiori

Tags Correlati: Alfredo Altavilla | Basilicata | Borsa di Milano | Camillo Rossotto | Cisl | Cnh | Dati di bilancio | Fpt | Harald Boyanovsky | Industrial Spa | Investor Relator | IVECO | Marco Auriemma | Nino Falotico | Robilant Associati | Sergio Marchionne | Stati Uniti d'America

 

Previsioni sui conti
L'indebitamento netto di Fiat Spa, la società concentrata nel settore automobilistico, è previsto tra 1,6 e 2 miliardi al primo gennaio 2011. La liquidità sarà pari a 10 miliardi. Per i ricavi la previsione è di una crescita dai 32 miliardi stimati per quest'anno a 64 miliardi nel 2014, mentre il trading profit dovrebbe salire da 0,6 a 3,5 miliardi. Mentre il fatturato di Fiat Industrial crescerà dai 19 miliardi di euro previsti per il 2010 a 29 miliardi nel 2014, mentre il trading profit passerà da 0,6 a 3,3 miliardi.

Sindacati, ok al modello Mirafiori
«Il modello Mirafiori (dove è anche lo studio l'ipotesi di produzione di Suv, ndr) ci piace perché ristabilisce un positivo canale di comunicazione tra azienda e sindacatì: lo ha detto, in una nota, il segretario generale regionale della Basilicata della Cisl, Nino Falotico, il quale ha auspicato «l'apertura in tempi brevi di un tavolo di discussione anche sul futuro di Melfi».

Secondo il sindacalista, «il riposizionamento dello stabilimento torinese verso le fasce alte del mercato apre nuove e interessanti prospettive anche per Melfi e, soprattutto, fuga le perplessità manifestate da una parte minoritaria del sindacato e della politica circa l'intenzione della Fiat di mantenere gli impegni sul nuovo piano industriale, Se la situazione si è finalmente sbloccata - ha aggiunto Falotico - è anche merito di chi, come la Cisl, ha creduto fin da subito al progetto Fabbrica Italia e ha dato la propria disponibilità a mettere in campo tutta la flessibilità necessaria dentro la cornice del contratto nazionale per aumentare produttività ed efficienza degli impianti. Il mio auspicio è che il modello di relazioni industriali inaugurato a Mirafiori possa essere trasferito, con i dovuti aggiustamenti, anche a Melfi. Noi stiamo già lavorando e siamo pronti ad aprire una discussione a tutto campo sulla Sata e sul relativo indotto per aumentare produzione e occupazione».

Per la Cisl lucana, »ci sono le condizioni in termini di capacità produttiva inutilizzata e di know-how per fare di Melfi lo stabilimento guida del segmento B, ma per realizzare questo obiettivo occorre andare oltre il mono-prodotto. Senza la destinazione di almeno un secondo modello la Sata rischia di continuare a lavorare a singhiozzo e di non essere messa nelle condizioni di centrare l'obiettivo contenuto nel piano industriale di produrre oltre 400 mila vetture a regime. Noi gli obiettivi li vogliamo centrare, ma - ha concluso - servono garanzie su investimenti e occupazione».

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