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Questo articolo è stato pubblicato il 03 dicembre 2010 alle ore 15:34.
Salta la trattativa tra Fiat e sindacati per Mirafiori: non ci sono le condizioni per proseguire
Fiat potrebbe salire al 51% di Chrysler (e successivamente fondersi con l'azienda americana) molto prima di quanto previsto finora. Lo scenario, evocato da un report della Barclays Bank, è reso possibile da una serie di clausole del cosiddetto Operating Agreement di Chrysler Llc, un documento di 168 pagine che governa la gestione della nuova azienda (uscita dal Chapter 11) e i suoi rapporti con Fiat.
Il punto chiave è quello alla Sezione 3.5b del documento, che prevede per Fiat la possibilità di anticipare l'esercizio delle opzioni per salire al 51% anche prima dell'Ipo di Chrysler, purché quest'ultima abbia restituito tutti i prestiti ricevuti dai governi di Usa e Canada; se l'acquisto delle quote avverrà prima dell'Ipo Fiat pagherà un multiplo dell'Ebitda di Chrysler; multiplo che non potrà in ogni caso essere superiore a quello di Fiat stessa (post scissione) – un'operazione più conveniente, probabilmente, che non acquistare dopo l'Ipo a prezzi di mercato.
I dettagli dell'operazione
Vediamo più in dettaglio come potrebbero andare le cose. In primo luogo, Fiat potrà salire dal 20% al 35% a costo zero al verificarsi di una serie di eventi legati alla collaborazione tra le due aziende;Sergio Marchionne prevede che i tre eventi si verifichino entro la fine del 2011, ma potrebbero andare in porto anche prima (vedi tabella); per ogni evento che non si sia verificato entro il gennaio 2013, peraltro, Fiat potrà comunque acquistare una partecipazione del 5% esercitando un primo diritto di call.
Parallelamente, il Lingotto ha diritto di acquistare un altro 16% che la porterebbe fino al 51 per cento. Fiat può esercitare queste opzioni call dal gennaio 2013 al giugno 2016, o anche prima a partire dal momento in cui Chrysler avrà rimborsato integralmente i finanziamenti concessi dal governo Usa e del Canada (in ogni caso, prima di quest'ultimo evento Fiat non potrà possedere più del 49% del capitale di Chrysler).
Nel corso dell'ultima conference call con gli analisti per i risultati del 3° trimestre 2010 di Chrysler, Marchionne ha detto che sta negoziando con le banche per nuovi finanziamenti che consentano di ridurre l'onere degli interessi (che su alcuni prestiti arriva al 20% annuo) e ha spiegato che conta di chiudere i negoziati verso la metà dell'anno. A quella data, quindi, potrebbe essere in condizione di restituire i fondi governativi e avere mano libera.