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Questo articolo è stato pubblicato il 08 dicembre 2010 alle ore 06:43.
Il Capodanno 2011 sarà un giorno storico per la Fiat, che si dividerà in due; ma lo sarà anche per il suo amministratore delegato Sergio Marchionne. Quest'ultimo, al timone del gruppo torinese dal giugno 2004, potrà infatti esercitare dal prossimo 1° gennaio la stock option assegnatagli due mesi dopo il suo arrivo. Delle due opzioni di cui dispone è quella più vantaggiosa per Marchionne, poiché i complessivi 10,67 milioni di azioni Fiat ordinarie gli verranno assegnati a un prezzo di 6,583 euro l'una: alla quotazione di ieri in Piazza Affari (14,05 euro, con un balzo del 3,5% grazie anche a un report positivo di Barclays) ciò equivale a una plusvalenza potenziale di quasi 80 milioni di euro.
Per monetizzarla, il numero uno del Lingotto potrà – in qualsiasi momento dal prossimo 1° gennaio fino alla stessa data del 2016 – esercitare le opzioni e vendere sul mercato i titoli. Poiché ciò avverrà comunque dopo lo scorporo, a Marchionne – come agli altri manager che partecipano ai piani di incentivazione – verranno consegnati per lo stesso prezzo, invece di un'azione dell'attuale Fiat, due titoli: uno della Fiat post-scissione e l'altro di Fiat Industrial (la holding sotto cui confluiranno i camion di Iveco e i trattori di Cnh).
Il manager italo-canadese dispone come detto di una seconda stock option, deliberata dal consiglio d'amministrazione Fiat nel 2006 e relativa ad altri 10 milioni di azioni. Il suo prezzo d'esercizio è meno vantaggioso (13,37 euro) ed è solo in queste ultime settimane (grazie anche alle speranze di rivalutazione del titolo destate dallo scorporo) che l'opzione è tornata in-the-money, ovvero è conveniente esercitarla; era dal maggio del 2008 che le azioni Fiat non toccavano quota 14 euro. Questo piano di incentivazione è in otto tranche con periodi di maturazione diversi e non riguarda solo il top manager: altri 10 milioni di titoli sono assegnati a un gruppo di dirigenti del Lingotto. Una parte delle opzioni, relativa al 2009, è sfumata per tutti perché non sono stati raggiunti gli obiettivi di performance del periodo. Di questa opzione Marchionne può già esercitare – da poco più di un mese – una tranche di 1,25 milioni di azioni, con una plusvalenza teorica di 3,4 milioni.