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Questo articolo è stato pubblicato il 13 dicembre 2010 alle ore 18:23.
Speculazione internazionale. Negli interventi alla Camera e al Senato, in attesa del voto di fiducia sul governo Berlusconi, il riferimento ai mercati e al rischio di un attacco speculativo all'Italia ricorre più volte. La maggioranza chiede la fiducia per evitare che gli speculatori approfittino dell'instabilità politica per un attacco ai nostri titoli. Una parte dell'opposizione (quella che non vede d buon occhio un ritorno immediato alle urne) invoca un governo di transizione che metta al sicuro i conti pubblici in attesa delle elezioni ed eviti una deriva greco-irlandese per il nostro Paese. Quanto è reale il rischio di un attacco speculativo? Come reagiranno i mercati in caso di sfiducia? Ecco come rispondono gli addetti ai lavori interpellati dal Sole24Ore.com.
L'ok alla manovra mette al riparo i nostri conti
«Anche in caso di sfiducia - dice Luca Mezzomo, responsabile ricerca macroeconomica di Intesa Sanpaolo - non ritengo che ci sia il rischio di un attacco all'Italia. La situazione dei nostri conti pubblici dovrebbe essere sotto controllo anche per il prossimo anno. Mi sembra che il messaggio sia passato chiaramente con l'approvazione della finanziaria e il successivo ok dell'Unione europea. Questo ovviamente non esclude ci possano essere movimenti sullo spread Bund-Btp in caso di sfiducia. Ma si tratterà con ogni probabilità di un fenomeno temporaneo. È chiaro che se l'instabilità dovesse permanere sarebbe un problema, specie se ci fosse richiesta una manovra correttiva».
La speculazione ci sarà indipendentemente dalla fiducia
Secondo Alessandro Capuano, responsabile italiano di Ig Markets la speculazione ha già colpito i titoli di Stato italiani. «Con i movimenti delle scorse settimane, il mercato ha già scontato la situazione di instabilità politica del nostro paese. È chiaro che l'eventuale sfiducia non farebbe altro che peggiorare una situazione non certo brillante con un nuovo allargamento del differenziale di rendimento tra titoli italiani e tedeschi. Nel complesso il nostro orientamento è quello di stare long (cioè comprare) sul Btp e short (vendere) Bund tedesco».