Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 13 dicembre 2010 alle ore 09:23.
In 13 minuti, con la replica di Berlusconi alla Camera, si è chiusa la prima giornata della due giorni parlamentare sulla fiducia al Governo. Una maratona di oltre 10 ore e trenta avviata poco dopo le 9 di questa mattina nell'aula di palazzo Madama dal discorso con cui Berlusconi ha chiesto al Parlamento di rinnovare la fiducia all'esecutivo. Il premier non risponde alle critiche, rinnova il suo appello ai moderati, chiede ai finiani di non buttare il bipolarismo, si dice sicuro di incassare la fiducia anche alla Camera.
Non risponde alle critiche. «Non voglio rispondere alle tante critiche ispirate tutte da un costante pregiudizio negativo su tutto, la voglia è tanta, ma me la tengo». Così il premier, Silvio Berlusconi ha aperto il suo intervento alla Camera, preceduto da un lungo applauso dai banchi della maggioranza. S dice convinto che la mozione di sfiducia alla Camera verrà respinta «Non é certo casuale che l'apprezzamento del popolo italiano nei confronti del presidente del consiglio è di gran lunga superiore a quello di qualsiasi altro premier europeo». Dalle fila dell'opposizione si levano boati di scherno. E Berlusconi: «lo so che vi fa male, ma é così». La scena si ripete quando dice: «oggi non è in gioco la persona del presidente del Consiglio». Allora fa il gesto di cucirsi la bocca.
Rinnovato anche alla Camera l'appello ai finiani. Berlusconi ha chiesto ai finiani di «non dimenticare tutta la strada che dal '94 ad oggi abbiamo compiuto insieme, le tante battaglie e i tanti risultati». L'appello del premier è stato rivolto «in particolare a chi è stato eletto nel Pdl e che ha votato più volte la fiducia a questo governo di cui ha fatto parte» ma che ora «con l'opposizione vota una sfiducia ad un esecutivo eletto dai voti degli elettori che hanno eletto anche voi». Invita a non puntare a un governo di transizione.
Al Fli: è grottesco andare con Pd e Idv. «Qualunque critica è possibile - ha sottolineato il premier - ma non la rottura del campo dei moderati. Tutto è possibile, ma non un'alleanza con la sinistra, non sommando grottescamente i voti del Pdl a quelli del Pd e dell'Idv». Berlusconi ha premesso di volersi rivolgere «ai parlamentari di Fli, che sanno quali e quante cose buone abbiamo fatto insieme», e quante «battaglie abbiamo condotto insieme. Sono altrettanto certo - ha aggiunto - che nessuno vuole gettare via frettolosamente questa esperienza, certo che ciascuno di voi nel suo intimo e nella sua coscienza sa che l'attuale governo non ha affatto demeritato nè tradito mandato del popolo italiano».