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Questo articolo è stato pubblicato il 14 dicembre 2010 alle ore 21:27.
La ripresa economica americana «sta continuando, ma a un passo insufficiente per abbassare il tasso di disoccupazione». È quanto si legge nel documento che accompagna la decisione del Fomc, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve, che ha deciso di lasciare il costo del denaro invariato a un range tra lo 0 e lo 0,25 per cento. Anche se «le spese delle famiglie americane sono aumentate a un passo moderato, rimangono sotto pressione a causa dell'alto tasso di disoccupazione, della modesta crescita dei redditi, dalla minore salute del mercato immobiliare e dalle difficili condizioni del credito». Per questo motivo la Banca centrale americana intende mantenere il costo del denaro «eccezionalmente basso per un periodo esteso» e proseguire con il programma di acquisto di titoli di stato a lunga scadenza per 600 miliardi di dollari entro la fine del secondo trimestre 2011.
Ancora un voto contrario dal governatore Hoenig
La decisione della Federal Reserve, che ha anche lasciato invariato il tasso di sconto allo 0,75%, non é stata unanime: dei dieci membri del Fomc ha votato ancora in maniera contraria il governatore della Fed di Kansas City, Thomas Hoenig, che ha votato in maniera contraria rispetto ai colleghi per tutte le otto riunioni di quest'anno, sostenendo che senza un giro di vite potrebbe «crescere il rischio di futuri squilibri economici e finanziari». Per il momento, comunque, «le aspettative sull'inflazione rimangono stabili nel lungo periodo», anche se l'economia che continua a faticare, minando in questo modo la volontà delle aziende di tornare alle assunzioni.