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Finanza e Mercati In primo piano

Chiusura record per Wall Street che guadagna lo 0,48%. In rialzo anche le borse europee

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Questo articolo è stato pubblicato il 21 dicembre 2010 alle ore 11:03.

Wall Street chiude in positivo e il Dow Jones - guadagnando lo 0,48% a 11.543,41 punti - conclude la giornata superando per la prima volte da oltre due anni a questa parte il traguardo psicologico degli 11.550 punti. Il Nasdaq avanza dello 0,68% a 2.667,61 punti mentre lo S&P 500 sale dello 0,60% a 1.254,60 punti. Al termine delle contrattazioni di Wall Street il dollaro passa di mano a 83,745 yen, 0,9588 franchi svizzeri e 0,6466 sterline. L'euro è scambiato a 1,3095 dollari.

Questo dopo una giornata convulsa sul mercato dei cambi. L'euro era rimbalzato in mattinata verso quota 1,32 dopo che le autorità cinesi avevano annunciato che sono pronte a sostenere il debito dell'Ue in caso di necessità. La moneta unica ha però successivamente ripiegato a quota 1,3119 in scia all'annuncio di Moody's di mettere in revisione il rating del Portogallo - tagliato lo scorso luglio ad A1 - per un possibile downgrade. In reazione, il credit default swap (Cds) a cinque anni sul debito pubblico portoghese è salito di 10 punti base a 490 punti base, secondo Markit. Ciò significa che costa 490.000 euro proteggere 10 milioni di euro di esposizione a titoli portoghesi.

In rialzo anche le borse europee
I mercati azionari europei, però, hanno snobbato l'annuncio di Moody's e hanno chiuso in rialzo - con guadagni superiori al mezzo punto percentuale - rafforzando l'ottima chiusura registrata ieri. Londra è salita dell'1,02%, Parigi dell'1%, Francoforte dello 0,85 per cento. Bene anche Milano dove l'indice FTSE Mib ha guadagnato lo 1,78% e il FTSE IT All Share l'1,6 per cento. Bene anche Madrid (+2%). Wall Street, dal canto suo, sale: l'S&P500 guadagna lo 0,5 per cento. Tornado a Piazza Affari: acquisti su Banco Popolare (+3,5%), Fondiaria - Sai (+3,55%), Unicredit (+3,5%) e Fiat (3,6%).

Cina «molto preoccupata per il debito dell'eurozona»
La Cina si dice «molto preoccupata» per il «modo in cui la crisi del debito europeo può essere controllata». Lo ha detto oggi il ministro del Commercio cinese Chen Deming, nel corso di un incontro di alto livello con una delegazione Ue, guidata da Joaquim Almunia, commissario alla Concorrenza, secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa Xinhua. «Vogliamo vedere - spiega Deming - se l'Unione europea è in grado di controllare i rischi sul debito sovrano e se il consenso si possa tradurre in azioni reali per consentire all'Europa di emergere presto e in buona salute dalla crisi finanziaria». Anche il vice premier cinese Wang Qishan invita l'Europa a tramutare le parole in fatti. «La Cina - dice - appoggia le misure prese da Ue e Fmi per stabilizzare i mercati finanziari e la Cina ha intrapreso azioni concrete per aiutare alcuni paesi europei a far fronte alla crisi del debito sovrano». «L'Europa - aggiunge - ha preso misure per affrontare la crisi, ci auguriamo che esse possano assicurare presto dei risultati». «Il commento di Wang - sostiene Yuji Kameoka, dell'istituto di ricerca Daiwa - non parla esplicitamente, ma suggerisce che la Cina possa aumentare i propri acquisti di obbligazioni europee da mettere nelle sue riserve estere».

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Si placa la tensione fra le due Coree, rimbalza il Giappone
La Borsa di Tokyo ha chiuso con l'indice Nikkei che strappa dell'1,51% a 10.370,53 punti, dopo che si sono placate le tensioni in Corea e lo yen ha ripiegato nei confronti dell'euro. Il volume delle transazioni resta però debole, in linea col periodo natalizio.

La Banca del Giappone non muove i tassi, ma sottolinea i rischi
Banca del Giappone ha mantenuto invariata la politica monetaria, nel range da 0,0% al 0,1%, per la lotta contro la deflazione, pur sottolineando la debolezza della produzione industriale e della fiducia delle imprese e rassicurando i mercati sul fatto che è concentrata sui rischi di rallentamento per l'economia e potrebbe intervenire più avanti. La conferma della politica monetaria era ampiamente attesa perché è noto che, con il mercato azionario giapponese in rialzo e lo yen in ripiegamento dai massimi contro dollaro, la banca centrale non ha fretta di tornare a incrementare il proprio programma di acquisto di attività. La Banca del Giappone ha confermato il proprio giudizio sul complesso dell'economia ma ha rivisto al ribasso quello sulla produzione, dicendo che è leggermente calata. La banca ha anche ammonito sul fatto che la fiducia di mercato sia "un po' debole", a indicare che si aspetta segnali negativi per l'economia dal suo sondaggio Tankan sul clima tra le imprese

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