Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 31 dicembre 2010 alle ore 06:41.
Fiat si prepara lunedì a un doppio debutto in Piazza Affari: il 3 gennaio esordirà infatti in Borsa la nuova Fiat Industrial, la società scissa da Fiat spa nella quale sono confluite le attività nei camion (Iveco), macchine agricole e movimento terra (Cnh). Al posto di una Fiat ce ne saranno dunque due, ciascuna con le tre categorie di azioni (ordinarie, privilegiate e di risparmio) della precedente Fiat spa.
Come è andato il titolo Fiat nel 2010? Le azioni ordinarie del Lingotto hanno chiuso l'ultima seduta del 2010 a 15,43 euro, con un rialzo del 2,94% e un volume di scambi relativamente elevato; il guadagno ha sfiorato il +50% in 12 mesi. Exor, la holding della famiglia Agnelli che controlla il 30% di Fiat e che è il maggior beneficiario dello scorporo, ha guadagnato a sua volta l'84% – migliore titolo del Ftse-Mib. L'andamento di Fiat nel 2011 risente dell'operazione scorporo: quasi tutta la performance è infatti stata realizzata dopo il 21 aprile, data in cui la separazione è stata ufficialmente annunciata. Meglio della Fiat ha fatto quest'anno in Europa solo Bmw (+86%) e a livello mondiale anche Ford (+67%). Restano indietro le altre tedesche Volkswagen, Daimler e Porsche (con rialzi fra il 36 e il 38%) e le francesi Peugeot e Renault, entrambe cresciute attorno al 20 per cento. Maglia nera per la Toyota (-17%), penalizzata anche dalla perdita di quote di mercato legata ai richiami di veicoli difettosi.
Fissare il valore di Fiat Auto dopo la scissione è uno dei maggiori rompicapi per gli analisti. Molti i fattori di incertezza, non ultima la valorizzazione della quota in Chrysler. Secondo una stima pubblicata ieri da Bloomberg, gli esperti delle banche valutano Fiat Industrial 9,4 euro contro i 6,65 di Fiat spa; quest'ultima varrebbe quindi come Peugeot. La somma dei due titoli ordinari – 16,05 euro – sarebbe superiore del 7,1% alla chiusura di ieri.
Per lunedì molti si aspettano un seduta ad alta volatilità. anche perché Borsa italiana non fisserà un prezzo di riferimento per i due titoli post-scissione. «Non è un'Ipo come le altre e potrebbe essere una giornata molto volatile» dice Alessandro Capuano, capo del trading desk italiano alla IG Markets. E Alessandro Frigerio, fund manager della RMJ Sgr, prevede «forti oscillazioni dei titoli e parecchie sospensioni; noi aspetteremo qualche giorno per decidere se investire».