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Questo articolo è stato pubblicato il 05 gennaio 2011 alle ore 19:40.
L'indice Fao dei prezzi alimentari (Ffp) ha toccato lo scorso dicembre i massimi storici, salendo - per il sesto mese consecutivo - a 214,7 punti (+4,2% rispetto a novembre). Si tratta del livello più alto dal 1990, anno in cui è stata avviata la rilevazione. Secondo l'agenzia delle Nazioni Unite per l'agricoltura e l'alimentazione, il mondo non si troverebbe comunque di fronte ad una nuova crisi, come quella del 2007-08, anche se situazione viene giudicata «allarmante».
Rialzi provocati da problemi alle coltivazioni , tagli all'export e dollaro debole
L'indice - che misura l'andamento mensile dei prezzi alimentari di un paniere che include tra l'altro cereali, carne, zucchero, olio di semi - sarebbe fra l'altro lontano dall'arrestare la corsa: intervistato dal Financial Times, l'economista Abdolreza Abbassian ha dichiarato di ritenere una "follia" pensare che quello raggiunto a dicembre dai prezzi possa costituire un picco invalicabile. Tra gli elementi che contribuiscono ai rialzi, i problemi alle coltivazioni in molte regioni, con i tagli alle esportazioni in Russia e Ucraina, e la debolezza del dollaro, la valuta nella quale è trattata la maggior parte delle commoditiy
A pesare sono gli aumenti di zucchero, semi oleosi e carne
A pesare sull'incremento dell'indice medio dei prezzi dei prodotti alimentari sono commodity come lo zucchero, la carne, i semi oleosi e le materie grasse. In particolare lo zucchero nel mese di dicembre è schizzato a 398 punti, superando di oltre il 100% il livello dei prezzi medi del 2008 (182). Un effetto determinato in particolare dalle politiche dell'Unione europea che negli anni scorsi ha tagliato drasticamente la propria produzione (solo in Italia sono stati chiusi 15 stabilimenti su 19 e tagliato 1 milione di tonnellate). La Fao evita comunque allarmismi sottolineando che un cereale importante come il riso (cibo base per la maggior parte delle popolazioni africane e asiatiche) resta ampiamente al di sotto dei massimi.
Un trend iniziato a marzo
Il record di dicembre conferma una preoccupante tendenza al rialzo iniziata nel mese di marzo. Ad ottobre l'indice ha superato la media del 2008 (191 punti) e ora sta continuando a crescere segnando proprio a dicembre il nuovo record degli ultimi 20 anni. Tuttavia la media dell'indice dei prezzi per il 2010, si ferma a 179,1 e resta ancora inferiore alla media del 2008.