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Finanza e Mercati In primo piano

Wall Street chiude positiva. A Piazza Affari brilla Atlantia, giù Fonsai

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Questo articolo è stato pubblicato il 14 gennaio 2011 alle ore 16:15.

Chiusura in territorio positivo per Wall Street. Il Dow Jones cresce dello 0,42% a 11.781,02 punti, il Nasdaq guadagna lo 0,65% a 2.753,14 punti mentre lo S&P 500 aumenta dello 0,65% a 1.292,16 punti.

In Europa
Piazza Affari allunga sul finale e chiude in rialzo la quarta seduta consecutiva, grazie a una maggiore serenità sulla tenuta delle finanze pubbliche dell'Eurozona e ai positivi dati Usa. Il Ftse All Share ha fatto segnare +0,61% e il Ftse Mib +0,71%. Bene Atlantia, dopo il collocamento della quota in mano ad Abertis, e Fiat, in attesa dell'esito del referendum a Mirafiori.

Tra le blue chip milanesi, Atlantia ha guidato i rialzi facendo segnare un progresso del 5,13%. In giornata, la spagnola Abertis ha perfezionato l'uscita dal capitale del gruppo italiano collocando il suo 6,68% presso investitori istituzionali. La notizia, diversamente da quanto accade abitualmente con operazioni di questo tipo, ha avuto un effetto positivo sul titolo perché ha eliminato l'incertezza che da tempo condizionava le quotazioni, dato che l'uscita di Abertis era attesa ormai da mesi. La rapidità con cui la quota é stata collocata, segnalano gli operatori, testimonia inoltre dell'apprezzamento che il mercato riserva al titolo Atlantia. Il prezzo a cui é stata collocata la quota (15,6 euro), inoltre, pur essendo inferiore agli attuali corsi di Borsa rappresenta un premio dell'1,5% rispetto alla media degli ultimi 30 giorni. Quanto a Fiat (+2,63%), il mercato si concentra sull'attesa per l'esito del referendum a Mirafiori, che farà chiarezza sui piani di investimento del gruppo, ignorando di fato i dati sulle immatricolazioni europee di dicembre: le vendite del Lingotto hanno registrato una flessione del 19,1% contro il -2,7% dell'intero mercato. Nel resto della galassia Fiat, dove Industrial é scesa dell'1,29%, la peggiore é stata Exor (-2,13%), che ha risentito del giudizio degli analisti di Exane Bnp Paribas, che hanno tagliato la raccomandazione sul titolo. Tornando a chi ha guadagnato, si sono messe in evidenza le banche sulla scia dei conti trimestrali resi noti da JpMorgan: Ubi Banca é salita del 3,18%, Intesa Sanpaolo del 2,51%, Bpm dell'1,77%, Mps dell'1,03% e UniCredit dello 0,82%. Unica eccezione é il Banco Popolare, che ha lasciato sul terreno il 3,48% dopo il -1,5% di ieri. Le quotazioni continuano a risentire del lancio dell'aumento di capitale a 1,77 euro per azione, in vista della partenza, lunedì, del periodo di sottoscrizione.

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Le prese di beneficio hanno colpito Fondiaria-Sai (-5,45%) dopo il balzo di ieri innescato dalla prospettiva di un possibile ingresso dei francesi di Groupama direttamente nel capitale della compagnia. Il mercato dopo aver reagito con entusiasmo, oggi ha frenato. Il Sole 24 Ore sottolinea del resto come l'operazione potrebbe porre problemi di Antitrust visto l'intreccio azionario fra Groupama-Fonsai e Mediobanca. L'istituto di piazzetta Cuccia, infatti, é anche azionista di riferimento di Generali, a sua volta concorrente di FonSai. Deboli Bulgari (-2,58%), Autogrill (-1,48%) e StMicroelectronics (-1,41%). Tenaris ha perso l'1,15% sulla prospettiva di un ebitda inferiore alle attese nel quarto trimestre. Nel resto del listino é balzata Mondo Tv (+16,31%). Continua a correre Cape Live (+12,76%), ma gli ordini di acquisto hanno premiato anche Casa Damiani (+11,17%), Mondo Home (+6,39%) e Ageas (+4,72%). Giù invece Seat Pagine Gialle (-2,45%), mentre gli analisti iniziano a riflettere sull'eventuale necessità di un aumento di capitale.

I dati macro negli Stati Uniti
Le vendite al dettaglio a dicembre sono cresciute dello 0,6%, incremento inferiore alle attese degli analisti, che avevano stimato un rialzo dello 0,9%. A novembre le vendite erano salite dello 0,8%. Escludendo il settore auto, le vendite sono cresciute nel mese dello 0,5%, mentre gli esperti avevano previsto una salita dello 0,7%.

I prezzi al consumo hanno accelerato la crescita in dicembre ma il rialzo è derivato in gran parte dall'aumento dei costi dell'energia che notoriamente sono molto volatili. Secondo il dipartimento del Lavoro, i prezzi al consumo sono cresciuti dello 0,5% in dicembre, e dell'1,5% in tutto il 2010. Il rialzo di dicembre è in linea con le previsioni degli analisti

La produzione industriale é cresciuta in dicembre dello 0,8%, oltre le attese degli analisti che erano per un incremento dello 0,6%. Il tasso di utilizzo degli impianti nel mese é salito di 0,6 punti al 76% contro il 75,6% atteso dal consensus. Rivisto lievemente al ribasso da +0,4% a +0,3% invece il dato relativo alla crescita delle produzione industriale in novembre.

Inflazione al top da due anni in Germania
A conferma delle parole di Trichet di giovedì sull'inflazione è arrivato oggi il dato sul costo della vita in Germania, che a dicembre ha segnato il maggior aumento da oltre due anni.
L'indice dei prezzi al consumo, armonizzato in base agli standard dell'Unione europea, ha registrato il mese scorso una crescita dell'1,9%, dal +1,6% di novembre, confermando il dato della prima lettura diffuso il 29 dicembre. È il rialzo più forte da ottobre 2008. Su base mensile i prezzi al consumo sono aumentati dell'1,2% evidenziando l'incremento maggiore da dicembre 2002. Lo riferisce l'Ufficio federale di statistica di Wiesbaden che ha pubblicato i dati definitivi sull'inflazione.

Tokyo in calo
La Borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso, con l'indice Nikkei in flessione dello 0,86% a 10.499,04 punti. Dopo aver segnato ieri un nuovo massimo da 8 mesi, la Borsa ha ceduto terreno a causa di realizzi, determinati anche dal leggero apprezzamento dello yen sul dollaro. Nell'insieme della settimana l'indice ha perso lo 0,4%. Il più ampio indice Topix ha chiuso in flessione dello 0,79% a 930,31 punti.

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