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Questo articolo è stato pubblicato il 14 febbraio 2011 alle ore 11:59.
L'abbandono di Axel Weber rende ancora più difficile il raggiungimento di un accordo a livello europeo su un pacchetto anticrisi in marzo e, senza un tedesco alla guida della Bce, Angela Merkel «avrà bisogno di portare a casa un altro trofeo. Questo potrebbe rivelarsi difficile».
Mario Draghi, l'uomo giusto
Lo scrive Wolfgang Munchau, editorialista del Financial Times in un pezzo dal titolo "Draghi è l'uomo giusto per guidare la Bce". La crisi finanziaria europea, si legge ancora, «ha preso una brutta piega. Una gara per la successione gestita male potrebbe peggiorare la divisione tra il centro e la periferia dell'Eurozona» e «se i problemi legati alla successione restano irrisolti troppo a lungo o, ancora peggio, vengono risolti male, potrebbero causare un'altra
perdita di fiducia».
La nomina più importante per l'Europa
Quella della presidenza della Bce, «è la nomina più importante in Europa da decenni perchè rappresenta una dichiarazione politica sulla volontà e la capacità dell'Eurozona di risolvere la crisi». Quali sono i requisiti necessari, quindi, per il nuovo governatore? Deve essere una persona «con un unico mix unico di qualità: un banchiere centrale di esperienza con una profonda conoscenza delle questioni monetarie e finanziarie, nonché del sistema finanziario; in grado, poi, di formare consenso in un Consiglio direttivo difficile e spesso diviso, e anche di presentare questo consenso all'esterno e di tenere testa a leader europei di primo piano come il Cancelliere tedesco e il Presidente francese». Inoltre, «deve essere un rappresentante credibile all'esterno, anche verso gli investitori globali».
I requisiti per il nuovo governatore
Fra i candidati rimasti in corsa, e disponibili, «ce n'è uno, sfortunatamente solo uno, che soddisfa un set minimo di questi criteri»: Mario Draghi. Il Governatore di Banca d'Italia «è un economista esperto che conosce il sistema finanziario globale dall'incarico svolto come presidente dell'Fsb e abituato a trattare con uomini politici difficili». Gli altri candidati «non mancano qualifità in questa o quella categoria, ma non in tutte».
La Merkel faccia diventare Draghi il suo candidato
Resta, ovviamente, il problema della nazionalità di Draghi e del fatto che "Angela Merkel non può "vendere" un banchiere centrale italiano al popolo tedesco». Ma, si chiede Munchau, «questo non é in contraddizione con l'auspicio espresso dalla Merkel e dai suoi colleghi europei sul voler inviare un potente segnale di unità, tra nord e sud, centro e periferia?». L'esito «migliore in assoluto sarebbe che Merkel indicasse Draghi come il proprio candidato», il peggiore «una lotta lunga e dura, seguita dalla nomina di un candidato di terzo rango. Sarebbe una calamità per l'Eurozona».