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Questo articolo è stato pubblicato il 06 febbraio 2012 alle ore 06:41.

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Il decreto liberalizzazioni contiene una composita griglia di misure per risolvere l'eterno nodo della Rca. Da anni ci sono, da un lato, le imprese che puntano il dito sugli oneri dei sinistri e, dall'altro, i consumatori che si lamentano dei prezzi. Quale effetto sui due fronti avranno i cinque articoli (dal 28 al 33) del Dl 1/12 resta tutto da vedere, vista anche l'incognita delle modifiche in sede di conversione.
Le misure
Quel che si devono attendere gli assicurati dalla ricetta predisposta dal Governo Monti si articola in due direzioni: meccanismi per il calo delle tariffe anche con una responsabilizzazione dei clienti stessi e contrasto al fenomeno frodi, tra i principali fattori di costo del sistema.
Tre le leve cruciali per il primo obiettivo: la scatola nera a bordo con sconto sul premio; il confronto tra preventivi obbligatorio; il risarcimento in forma specifica (ossia la riparazione diretta) in alternativa al rimborso in forma equivalente; la perizia del veicolo da assicurare. Più complessa (e destinata a entrare in vigore in via progressiva) la "macchina" messa a punto per arginare le frodi nel ramo, con interventi quali la sospensione della procedura risarcitoria qualora, dalla banca dati sinistri dell'Isvap, emergano sospetti di frode; obbligo per le imprese di una relazione annuale all'Isvap sui casi di sinistri "sospetti" con le azioni adottate; giro di vite su medici e periti che attestino falsi danni e lesioni. E stop ai contrassegni contraffatti con la dematerializzazione del tagliando cartaceo e via a controlli elettronici.
Punti da chiarire
«I provvedimenti approvati sono condivisibili ma hanno un'efficacia relativa ai fini della riduzione dei costi e quindi dei premi – osserva Vittorio Verdone, direttore Auto dell'Ania, l'associazione delle imprese –. Invece i prezzi si riducono con interventi mirati sui costi. Le misure che responsabilizzano maggiormente il danneggiato in chiave antispeculativa sono utili ma non sempre ben definite né di facile applicazione. Ad esempio non è chiaro a che cosa si riferisca il 30% di taglio del rimborso a chi opti per il risarcimento in forma equivalente. Poi i 30 giorni di sospensione dell'offerta risarcitoria quando si sospetti una frode non bastano per gli approfondimenti del caso, tanto più che alla scadenza si deve procedere a un'offerta o a una querela. E per i contratti con scatola nera, la previsione di riduzioni tariffarie in combinato con la tenuta dei costi di tali meccanismi in capo alle imprese rischia di impedire effettivi vantaggi per i consumatori, poiché altera gli equilibri economici su cui si fondano le offerte del mercato».