Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 07 marzo 2012 alle ore 08:04.

Ma se l'Eurozona sarà disposta a garantire il tempo necessario perché avvengano questi aggiustamenti, i Paesi in surplus devono essere consapevoli del loro ruolo. Senza dubbio l'emersione in parallelo di eccedenze e disavanzi delle partite correnti, i flussi finanziari transnazionali e la follia dei prestatori transnazionali sono stati fra i principali fattori all'origine della crisi odierna. In un documento pubblicato il mese scorso la Commissione ha indicato di voler mettere sotto esame una serie di Paesi in disavanzo nel saldo con l'estero, facendo perfino i nomi dei peccatori. È necessaria un'analisi in parallelo dei Paesi in surplus. Anche il documento della Commissione solleva il problema, ma non si avventura a indicare Paesi specifici da sottoporre a più attenta analisi. Quindi sì, la Bce è riuscita a far guadagnare alla zona euro un po' di tempo, ma nulla o quasi sembra indicare che sia stata trovata una strada per giungere al necessario riequilibrio della sua economia, e soprattutto per realizzare l'auspicata combinazione di riforme, aggiustamento e pronto ritorno alla crescita. La strada prescelta sembra annunciare, al contrario, anni di aggiustamenti unilaterali e lacrime e sangue. Funzionerà? Ne dubito fortemente. Nella migliore delle ipotesi, possiamo aspettarci un percorso molto accidentato.
(Traduzione di Fabio Galimberti)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Permalink
Ultimi di sezione
-
Italia
Agenzia delle Entrate sotto scacco, rischio «default fiscale»
-
L'ANALISI / EUROPA
L'Unione non deve essere solo un contenitore ma soggetto politico
Montesquieu
-
NO A GREXIT
L’Europa eviti il suicidio collettivo
-
Il ministro dell'Economia
Padoan: lavoreremo alla ripresa del dialogo, conta l’economia reale
-
LO SCENARIO
Subito un prestito ponte
-
gli economisti
Sachs: la mia soluzione per la Grecia