Sul prato deserto del San Mamés, Massimo Bottura corre, segna ed esulta inginocchiato sotto la curva dei suoi “fan”: è questa l'immagine più bella (e bizzarra) dell'after party organizzato in notturna dentro lo stadio dell'Athletic Bilbao dopo la fine della cerimonia 2018 della World's 50 Best Restaurants, andata in scena ieri per la prima volta all'Euskalduna Palace della città basca.
È grazie allo chef dell'Osteria Francescana di Modena se l'Italia (almeno nella cucina) è campione del mondo: dopo l'edizione del 2016, quando per la prima volta un cuoco italiano rompeva finalmente l'asse Catalogna-Danimarca, Bottura scalza il newyorchese Eleven Madison Park e torna al primo posto della più influente classifica globale (sponsorizzata da Acqua Panna e San Pellegrino) che dal 2002, grazie alla sua forza mediatica, sta ridisegnando la mappa della gastronomia internazionale.
«È una delle emozioni più grandi della mia vita – ha commentato Bottura in fibrillazione – perché vincere una seconda volta è più difficile della prima. Questo riconoscimento non è solo mio ma è una vittoria di tutti. Dieci anni fa non avrei mai immaginato tutto questo: oggi siamo una comunità incredibile di chef e abbiamo a disposizione una gran voce per dimostrare di essere molto più della somma delle nostre ricette. Siamo tutti parte della stessa rivoluzione e insieme possiamo guidare il cambiamento e costruire un mondo migliore. La cultura sarà il più importante ingrediente del futuro».
Quello dell'Osteria Francescana è un traguardo di enorme importanza per tutto il comparto italiano, mai troppo capace di fare sistema. Massimo Bottura e la moglie Lara Gilmore sono stati capaci, praticamente da soli, di rimettere Modena al centro del mondo. Una città che ha sì l'eccellenza nel DNA, ma che sulla carta non potrebbe competere con la forza di capitali come New York, Londra o Parigi. E invece, dopo un anno straordinario – segnato dalla nuova apertura fiorentina, i progetti dei Refettori in giro per il mondo e una cucina mai così in forma – l'Osteria Francescana è di nuovo, a distanza di due anni, il miglior ristorante del pianeta: «Ho ricevuto centinaia di messaggi da amici e colleghi – ha proseguito lo chef tre stelle Michelin - che mi dicevano “vinci per noi”. Siamo stati capaci di aprire un nuovo grande turismo gastronomico in Italia, in grado di generare nuove economie locali, che vale da Licata a San Cassiano».
Oltre a Osteria Francescana, si confermano altri 3 ristoranti tra i primi 50 del mondo: Piazza Duomo ad Alba al numero 16 (scende di una posizione rispetto al 2017), Le Calandre a Rubano al 23mo posto (+6) e il Reale a Castel Di Sangro di Niko Romito, che sale (con grande merito) di ben 7 posizioni fino alla numero 36. Guardando alla totalità della classifica, medaglia d'argento per El Celler di Can Roca dei tre fratelli Roca a Girona e terzo posto per il Mirazur di Mauro Colagreco a Mentone che per la prima volta sale sul podio. Serata deludente, come anticipato, per l'Eleven Madison Park di New York, ex numero uno (di cui abbiamo parlato proprio qui qualche giorno fa) che scende al quarto posto. A completare la top ten troviamo Gaggan a Bangkok (quinto), ben due ristoranti di Lima a braccetto, il Central e Maido (rispettivamente sesto e settimo), l'Arpège di Alain Passard a Parigi, Mugaritz a San Sebastian (che ha appena festeggiato i vent'anni di storia) e al decimo posto ancora un ristorante spagnolo, Asador Etxebarri ad Atxondo.
La nazione in testa alla classifica è la Spagna, con ben 7 insegne, seguita dagli Stati Uniti con 6. L'Inghilterra ne piazza quattro, proprio come l'Italia e la Francia.
Questi gli altri premi della serata: lo Chef's Choice Award 2018, assegnato al cuoco più votato dagli altri chef, è stato conferito a Dan Barber, mentre il pasticcere francese Cédric Grolet del ristorante Le Meurice di Parigi ha ricevuto il premio di World's Best Pastry Chef. La cerimonia è stata inoltre l'occasione per consegnare anche i premi già annunciati nelle scorse settimane: il Best Female Chef Award è andato all'inglese Clare Smyth, il ristorante SingleThread, in California, è il ristorante One to Watch di quest'anno mentre il Lifetime Achievement Award è stato assegnato a Gastón Acurio. «La cucina unisce e oggi come mai è importante sottolineare che le cose belle succedono quando si celebra la diversità», ha commentato il più celebre chef sudamericano, padre della moderna cucina peruviana.
La lista dei 50 vincitori
1. Osteria Francescana, Modena (Italia)
2. El Celler de Can Roca, Girona (Spagna)
3. Mirazur, Menton (Francia)
4. Eleven Madison Park, New York (USA)
5. Gaggan, Bangkok (Thailandia)
6. Central, Lima (Peru)
7. Maido, Lima (Peru)
8. Arpège, Paris (Francia)
9. Mugaritz, San Sebastian (Spagna)
10. Asador Etxebarri, Atxondo (Spagna)
11. Quintonil, Mexico City (Messico)
12. Blue Hill at Stone Barns, Tarrytown (USA)
13. Pujol, Mexico City (Messico)
14. Steirereck, Vienna (Austria)
15. White Rabbit, Moscow (Russia)
16. Piazza Duomo, Alba (Italia)
17. Den, Tokyo (Giappone)
18. Disfrutar, Barcelona (Spagna)
19. Geranium, Copenhagen (Danimarca)
20. Attica, Melbourne (Australia)
21. Alain Ducasse au Plaza Athénée, Paris (Francia)
22. Narisawa, Tokyo (Giappone)
23. Le Calandre, Rubano (Italia)
24. Ultraviolet, Shanghai (Cina)
25. Cosme, New York (USA)
26. Le Bernardin, New York (USA)
27. Boragò, Santiago (Cile)
28. Odette, Singapore
29. Alléno Paris at Pavillon Ledoyen, Paris (Francia)
30. D.O.M. , Sao Paulo (Brasile)
31. Arzak, San Sebastian (Spagna)
32. Tickets, Barcelona (Spagna)
33. The Clove Club, London (UK)
34. Alinea, Chicago (USA)
35. Maaemo, Oslo (Norvegia)
36. Reale, Castel di Sangro (Italia)
37. Restaurant Tim Raue, Berlin (Germania)
38. Lyle's, London (UK)
39. Astrid Y Gastón, Lima (Peru)
40. Septime, Paris (Francia)
41. Nihonryori Ryugin, Tokyo (Giappone)
42. The Ledbury, London (UK)
43. Azurmendi, Larrabetzu (Spagna)
44. Mikla, Instanbul (Turchia)
45. Dinner by Heston Blumenthal, London (UK)
46. Saison, San Francisco (USA)
47. Schloss Schauenstein, Fürstenau (Svizzera)
48. Hiša Franko, Kobarid (Slovenia)
49. Nahm, Bangkok (Thailandia)
50. The Test Kitchen, Cape Town (Sud Africa)
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