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Dossier | N. 57 articoliIl mondo del caffè

Starbucks a Milano: tutti in coda per il tempio del caffè che non ti aspetti

Starbucks ha aperto al pubblico la prima Roastery europea in Piazza Cordusio a Milano. Folle di curiosi si mettono in coda per scoprire come la multinazionale di Seattle ha declinato per un pubblico italiano i mille gusti del caffè.

Il Sole l’aveva visitato in anteprima ecco il nostro racconto e il video dei locali della Roastery Reserve.

Dimenticatevi pantaloni sportivi e sneakers, beveroni e bicchieri di plastica. Qui l'abito è formale, le tazze vere e le atmosfere italiane. Benvenuti nello Starbucks che non ti aspetti.

Il luogo è quello giusto, siamo a Milano, in Piazza Cordusio al 3, in un palazzo d'epoca dove c'era l'ufficio centrale delle Poste a pochi metri dal Duomo. Per accedere al nuovo tempio del caffè che italiano non è, bisogna passare attraverso una terrazza esterna arredata con gazebo e verzure. Sulla sinistra prima della porta d'ingresso, una grande scultura che rappresenta una sirena (simbolo della catena) in marmo di Toscana realizzata dallo scultore Giovanni Balderi.

Italiano l'artista, italiano il materiale. All'interno del locale il pavimento di palladiana di marmo, la grande macchina tostatrice costruita a Cinisello Balsamo dall'azienda Scolari Engineering, il lungo bancone realizzato da un unico blocco di marmo Calacatta Macchi Vecchi di 30 tonnellate e il forno a legna di porfido giallo a taglio grezzo ci ricordano che siamo in Italia. La nuova roastery che aprirà le porte venerdì 7 settembre alle 9 dove si potranno bere 115 bevande a base di caffè, pane pizzette e tiramisù di Princi, è un gigantesco inno al Made in Italy targato però Starbucks, la catena americana di coffee shop più famosa al mondo.

L'ha voluta mister Howard Schultz, l'inventore e ora chairmain emeritus, che proprio a Milano negli anni Ottanta ha avuto l'idea di aprire dei bar in America sul nostro modello: “Durante il primo viaggio a Milano nel 1983 fui affascinato dal senso di comunità che trovai nei bar, il contatto umano così genuino tra i baristi e i clienti. Ora l'esperienza di questi 35 anni rodata in 3100 locali sparsi in 40 Paesi la riporto con rispetto, umiltà e affetto in Italia facendo un omaggio al vostro Paese e a Milano, città della moda e del design”.

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Nei 2300 metri quadri del palazzo troverete dunque non una caffetteria standard, ma la Reserve Roastery, ovvero un locale pensato per il pubblico italiano ma che richiama le altre due dello stesso format a Seattle e Shanghai. Uno spazio conviviale dove al centro c'è la grande macchina tostatrice in funzione 24 ore su 24 che spara, per mezzo di tubi in rame posti sul soffitto, il caffè Arabica di altissima qualità nei silos dei vari bar. Attorno tavoli e sedute per bere l'espresso, le tante specialità (Siphon, Cold Brew ecc.) o gustare il gelato e il sorbetto all'azoto liquido (in collaborazione con il gelataio Alberto Marchetti).

Negli altri corner l'angolo per piccola pasticceria e panificati sfornati dal maestro artigiano italiano Princi, che collabora con Starbucks dal 2016 , lo scooping bar cioè la rivendita di chicchi di caffè appena tostato da portare a casa, e gli espositori con il merchandising di design: tazze griffate, caffettiere a caldo e a freddo da centinaia di euro per il cold brew e miscele speciali.
Al primo piano, in cima a una grande scalinata, il bar “Arriviamo” con salottino panoramico perfetto per l'aperitivo o un dopo cena dove vengono serviti i classici Spritz e Negroni, una selezione di vini di piccoli produttori, e una lista con un centinaio di cocktail speciali, pensati a Seattle, ma per un gusto italiano come “il Brera” (cold brew e bitter con una ciliegina luxardo, un'intepretazione del Manhattan analcolica).

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Il menù e i prezzi per il rito di degustazione
Lo Starbucks Reserve versione premium non è per i teen. A loro verranno dedicati nuovi punti vendita, più standard, in varie zone di Milano dove trovare Frappuccino e bicchieri di plastica qui banditi, che apriranno entro la fine dell'anno con la collaborazione del partner licenziatario Percassi. In Piazza Cordusio si va per degustare e fare un'esperienza sensoriale e narrativa del caffè. Il personale giovane e molto preparato (più di 3 mesi di training) spiega con dovizia le mille sfumature della bevanda proponendo di odorare, lappare e infine gustare l'infuso sentendone tutti gli aromi di cioccolato, caramello, gelsomino. E perciò un espresso costa 1,80 euro, un cappuccino 4,50, una degustazione di Starbucks reserve preparati con due metodi di estrazione diversi ( Clover Brewer o pour-over) 14 euro. Prezzi altini anche per i cocktail, dai 12 ai 16 euro e per il vino, un bicchiere costa dagli 8 ai 18 euro.


La scena si chiude sui tram di Milano, a poche centinaia di metri c'è l'italianissima California Bakery, dietro l'angolo il Duomo. Insomma, noi facciamo gli americani, loro fanno gli italiani. C'è spazio per tutti nel futuro.


Gli orari di apertura
Dalla colazione all'aperitivo (7-22) tutti i giorni.

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