E' il marchigiano Mukkeller di Porto Sant'Elpidio (Fermo) il migliore birrificio artigianale d'Italia. Lo ha stabilito la
giuria internazionale di “Birra dell'Anno”, il concorso organizzato da Unionbirrai durante la manifestazione Beer Attraction a Rimini. Il titolo di birrificio dell'anno è conferito sulla base della sommatoria dei punteggi ottenuti dalle singole birre
in concorso. Il vincitore della competizione è stato valutato da cento giudici che hanno valutato 1.994 birre
in gara, presentate da 327 produttori italiani e divise in 41 categorie.
Il birrificio familiare Mukkeller, fondato dai fratelli Marco e Fabio Raffaeli nel 2010 con un impianto di 250 litri, oggi
produce 2.500 ettolitri. Il nome deriva dall'unione tra il soprannome del birraio, “il Mukka” e la sua grande passione per
le birre Keller. Tre le medaglie d'oro conquistate da Mukkeller in gara ottenute con le birre “Haus Bier”, “Corva Nera” e
“Mukkamannara” rispettivamente per le categorie chiare a bassa fermentazione d'ispirazione europea, birre scure a basso grado
alcolico e di ispirazione americana e birre scure, ad alto grado alcolico di ispirazione belga.
Il business (in salute) delle bionde in Italia
Si consolida in Italia la birra artigianale con la presenza sul territorio a fine 2018 di 8.388 marche di prodotto, secondo
i dati resi noti a Rimini. I birrifici del comparto sono invece 667 e 284 i beer firm (produttori di birra in esercizi terzi).
Dalla ricerca di mercato emerge inoltre che confrontando il 2017 con il 2015 le realtà che occupano da 1 a 5 addetti sono
cresciute del 57%, con 551 nuovi posti di lavoro (+60%), mentre quelle con più di 50 addetti sono aumentate del 36%, con 206 nuove assunzioni
(+4%). Tra le tendenze enogastronomiche dettate dal mercato emerge da “Birra dell'Anno”(concorso promosso da Unionbirrai)
una preferenza per le birre Brut Ipa, “birre-champagne caratterizzate - spiegano gli addetti ai lavori - da una luppolatura
decisa, da una spiccata secchezza e da un aspetto limpido al punto da ricordare la bevibilità dello champagne e dello spumante”.
Avanza poi la ricerca e la selezione di lieviti “insoliti” nella produzione di birra artigianale: tra i casi italiani spicca il birrificio umbro dell'Eremo che ne ha testati 500 scegliendo tre specie non convenzionali che si adattavano meglio per la produzione birraia. Infine la ricerca di mercato calcola che nel Paese i grandi impianti di produzione di birra che fanno capo alla grande industria del settore sono 14. Il settore birrario, nel suo complesso, genera invece un fatturato di 8,6 miliardi con consumi stimati a fine 2018 di quasi 13 milioni di ettolitri.
E’ record nei consumi in Italia
Per la prima volta, nel 2018, gli amanti della bevanda bionda sono arrivati a spendere un miliardo di euro, con un consumo
pro capite medio di 32 litri, il più alto di sempre. Emerge da una analisi della Coldiretti che evidenzia anche come a fare
segnare il record sono anche le esportazioni, che sfiorano il valore di 200 milioni di euro con un aumento dell'11% nell'ultimo
anno.
A spingere la crescita sono i birrifici artigianali che in Italia sono più che quadruplicati negli ultimi dieci anni, con
un aumento del 330%, passando da poco più di 200 a oltre 860: produzione annuale stimata in 55 milioni di litri. Un fenomeno
favorito dall'ultima manovra, dove è stata approvata una norma
che prevede per i birrai artigianali una riduzione delle accise del 40% per chi produce fino a 10 mila ettolitri all'anno.
Nuove figure professionalie distribuzione
“La birra artigianale - spiega Coldiretti - rappresenta anche una forte spinta all'occupazione soprattutto tra gli under 35 che sono i più attivi nel settore con profonde innovazioni, che vanno dalla certificazione dell'origine a chilometro zero,
al legame diretto con le aziende agricole, ma anche alla produzione
di specialità altamente distintive o forme distributive innovative come i “brewpub” o i mercati degli agricoltori di Campagna
Amica.
A cominciare dal sommelier della birra che conosce i fondamentali storici degli stili di birre ed è capace di interpretare i caratteri principali di stile, gusto,
composizione, colore, corpo, sentori a naso e palato e individuare gli eventuali difetti. La birra infine, è sempre più bevanda
di degustazione con richiami al territorio e al Made in Italy.
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