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Questo articolo è stato pubblicato il 21 aprile 2012 alle ore 08:20.

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La Procura di Milano ha comunicato alle parti la chiusura delle indagini preliminari nell'inchiesta per "ostacolo alle attività delle autorità di sorveglianza" che vede come indagati Luca Luciani, attuale amministratore delegato di Tim Brasil, assieme all'ex ad Riccardo Ruggiero e al suo collaboratore, Massimo Castelli. Probabile la richiesta di rinvio a giudizio per Ruggiero, Luciani e Castelli (si veda Il Sole 24 Ore del 28 marzo).
Tra gli atti depositati dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo ci sono email e documenti che sembrano indicare il ricorso ad artifici tecnico-contabili per alterare i dati della cosiddetta customer base al fine di prospettare un numero di schede Sim maggiore di quello effettivo.
Particolarmente compromettente è un rapporto sui servizi mobili inviato ai tre indagati il 9 maggio 2007 in cui si esplicita la «necessità di 774mila proroghe di linee silenti in scadenza per raggiungimento obiettivi».
Ma tra le tante email rinvenute nel corso delle perquisizioni dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Milano, Il Sole 24 Ore ne ha individuate altre potenzialmente imbarazzanti per l'unico manager tuttora impiegato dal gruppo di telefonia nazionale, l'ad di Tim Brasil Luca Luciani. Alcune sembrano far pensare che Luciani sia ricorso agli stessi "artifici tecnico-contabili" anche in Brasile, dove è da anni a capo della controllata.
Forse anche per il notevole successo ottenuto nelle vendite di carte Sim sul mercato carioca, il sospetto che Luciani avesse assecondato anche lì l'adozione delle stesse tecniche di alterazione dei dati, a qualcuno in Telecom era sorto. Ma era stato sopito dal fatto che in Brasile ci sono disincentivi fiscali contro tali metodi: le Sim silenti vengono infatti tassate.
Uno scambio di email risalenti all'estate del 2010 fa pensare però che lo svantaggio fiscale non sia bastato a impedire l'adozione di quelle prassi. Il 16 luglio di quell'anno, nel riportare gli ottimi risultati ottenuti da Tim Brasil nelle vendite da carte Sim, il dirigente locale Rogerio Takayanagi suggerisce a Luciani un'operazione di pulitura delle linee silenti: «Credo adesso possiamo pulire un po' la base. Come vedete?». La risposta di Luciani, quattro ore dopo, è decisa: «Non ci serve pulire per risparmiare un po' di tassa. Ogni acquisizione ci costa in sforzo più che in tassa… Per ora continuiamo a spingere».
Un'inclinazione all'elasticità contabile è confermata anche da un altro scambio di email di alcuni mesi dopo. Ad avviarlo è Luciani il 2 gennaio 2010: «Gigi, secondo te è fattibile spostare il cut off del 2009 di 12 ore (cioè a mezzogiorno dell'1…) senza rotture di scatole? Per alzare il traffico 2009». Nella risposta, il collaboratore Luigi Cardone manifesta alcuni dubbi: «Devo capire come i dati si diffondono sulle diverse catene elaborative e se queste rimarrebbero allineate tra loro». Luciani risponde invitandolo alla cautela: «Esatto. Solo se pulita». Alla fine Cardone suggerisce di soprassedere: «Ho fatto la verifica. Lasceremmo delle catene disallineate… Non mi fido del risultato. Meglio desistere».

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