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Questo articolo è stato pubblicato il 12 giugno 2012 alle ore 06:43.

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CHIANCIANO TERME. Dal nostro inviato
Grandi saldi di fine stagione. A Chianciano Terme si svende tutto: hotel, ristoranti, case, negozi. Un'intera città è sull'orlo dell'insolvenza. Un albergo in asta giudiziaria te lo tirano dietro a 300 euro al metro quadrato, meno del prezzo di un rudere in una sperduta località di campagna, ma di acquirenti nemmeno l'ombra. Così gli edifici si ammalorano, la cittadina vivace d'un tempo si svuota. L'asse viario principale, che conduce a Piazza Italia, e le vie intorno sono un cimitero di "vendesi" e "affittasi", di alberghi malamente ristrutturati in appartamenti rimasti invenduti, di saracinesche abbassate, finestre sbarrate, serrande sgangherate. C'era una volta un cinema: chiuso anche quello. Vuoti i bar, rari i passanti. Il paese non offre svaghi. Il consiglio comunale ha deliberato lo stato di crisi chiedendo aiuto al governo, ma gli ammortizzatori sociali per i distretti industriali sono esclusi dalla legge.
Il declino è cominciato nel 1992, con la soppressione del congedo straordinario per motivi di salute che permetteva ai lavoratori dipendenti di usufruire delle cure termali, con spese a carico dello Stato, senza intaccare i giorni di ferie. Poi, nel 2008, è arrivata la recessione ed è stata la mazzata definitiva. Il tracollo dell'economia locale ha subito un'accelerazione. Le presenze per terapie idrocliniche (con acque minerali) sono passate da 500mila a 255mila al giorno. Le strutture ricettive erano 332 nel 1992 e sono scese a 189 nel 2010. «Oggi sono meno di 150», sostiene Simonetta Mencarelli, presidente dell'Associazione albergatori.
«Prima Chianciano rappresentava un terzo della ricettività di tutta la provincia di Siena, oggi appena un decimo», dice Daniele Barbetti, consigliere dell'associazione e azionista del Grand Hotel Ambasciatori. Gli occupati diretti sono scesi a mille, tutti stagionali. Vent'anni fa erano il doppio. La città della salute è diventata una citta' fantasma, frequentata solo da anziani e in numero sempre più esiguo. La società di gestione delle terme sopravvive grazie al Monte dei Paschi, suo principale azionista, che ne ripiana le perdite. «Altrimenti porteremmo i libri in Tribunale», ammette il presidente delle Terme di Chianciano, Sirio Bussolotti, ex consigliere regionale del Pd.
Prosegue la Mencarelli: «Nel giugno 2010 e nel novembre 2011 abbiamo chiesto al Comune la revisione dei valori catastali degli immobili ai fini dell'Ici. Ora l'Imu ci farà saltare tutti. Il mio albergo ha 200 posti letto. Di solito in questo periodo riuscivo a occuparne 130. Adesso non ho neanche 50 ospiti». E va ancora bene perché siamo in giugno. Ad agosto scadranno le rate di mutuo e, se gli incassi non aumenteranno, scatteranno i pignoramenti. La disperazione ha spinto proprio ieri un ristoratore al suicidio. Per motivi economici, ha lasciato scritto. La banca gli chiedeva di rientrare ed era in attesa di una cartella esattoriale da Equitalia.

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