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Questo articolo è stato pubblicato il 12 giugno 2012 alle ore 06:43.

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A peggiorare le cose è la concorrenza sleale di chi offre una pensione completa a 15-20 euro al giorno. Racconta Andrea Marchetti, consigliere comunale del Pdl: «È gente che arriva dal Sud, prende in gestione strutture alberghiere, butta giù i prezzi, tratta i clienti malissimo, non versa i contributi all'Inps e dopo un po' taglia la corda». C'e' chi teme che queste incursioni mascherino attività di riciclaggio.
Il crollo dell'economia locale espone Chianciano alle infiltrazioni della criminalità organizzata. Corre voce di imprenditori finiti nelle maglie dell'usura. La Procura di Montepulciano ha indagato su un paio di incendi dolosi avvenuti nel circondario: avvertimenti mafiosi. Un frequentatore abituale di queste zone ci segnala un recente via vai settimanale di vecchietti provenienti in pullman da Cechia e Ungheria, allettati da un viaggio in Italia ad appena 300 euro e poi, dopo la sistemazione in albergo, spennati a dovere con supplementi per visite giornaliere a Roma, Firenze e altre località turistiche e con la vendita serale in hotel di oggetti per la casa e mobili recapitati a domicilio, a suon di migliaia di euro.
Spiega Paolo Batelli, proprietario dell'Hotel Iris: «Già non abbiamo più margini, figuriamoci se possiamo competere con questi prezzi. Siamo di fronte a un'emergenza sociale sottovalutata dalla pubblica amministrazione, che coinvolge anche Chiusi, Montepulciano, Pienza, San Quirico, Cetona, Torrita di Siena, Sinalunga». Chianciano non arriva a 8mila abitanti, ma con le terme, nei suoi momenti migliori, ha distribuito lavoro a un bacino di 20mila persone.
La politica accusa gli imprenditori di non avere reinvestito gli utili nel periodo delle vacche grasse, quando fu raggiunto il tetto di un milione e 800mila presenze. Molti alberghi sono rimasti fermi nel tempo: stessi arredamenti, stessi infissi, stesse stanze disadorne. La loro offerta è ancora oggi legata alla stagione delle terme (da aprile ad ottobre). Parecchi non sono in regola con le norme antincendio e non hanno né una jacuzzi né una sala riunioni.
C'è però il rovescio della medaglia: le aziende che hanno ampliato l'offerta di servizi, slegandola dalla stagione termale, oggi sono le prime ad essere penalizzate, perché da un lato incombono i mutui, dall'altro c'è una città che non offre niente al di là delle cure. Le sue forme di accoglienza sono rimaste quelle di quarant'anni fa, le strade sono dissestate, l'erba invade i marciapiedi. Piazza Italia in pieno giugno è recintata per lavori in corso. Lo stesso modello di gestione delle terme è legato quasi esclusivamente ai trattamenti sanitari (acqua da bere e fanghi), se si eccettua il centro benessere con le sue scarse 60mila presenze l'anno. L'offerta turistica potrebbe essere ampliata con lo sfruttamento delle sorgenti d'acqua calda. Ma la costruzione delle piscine termali procede da anni tra clamorosi errori costruttivi (hanno sbagliato l'altezza delle vasche), demolizioni e contenziosi con il progettista. Un mare di soldi buttati. Dopo tutte queste peripezie dovrebbero essere inaugurate finalmente quest'anno, in ottobre.
«È il fallimento di un'intera amministrazione», denuncia Paolo Michelangeli, titolare dell'Hotel Continentale. Altrove sarebbe successo il finimondo. A Chianciano tutto sembra inamovibile. La sinistra (ieri il Pci, oggi il Pd) gestisce la cosa pubblica con metodi clientelari, anche se il commissariamento del Comune di Siena e le tensioni finanziarie del Monte dei Paschi potrebbero avere l'effetto di un terremoto per l'intera provincia.
Tuttavia una crisi sociale di queste dimensioni non è risolvibile con il solo intervento della giunta. Dice Bussolotti: «Ci vorrebbero scelte straordinarie da parte di Stato e Regione. Forse bisognerebbe riconsiderare la proposta di legge che dichiara zone franche le città come Chianciano. Sarebbe un incentivo non da poco per chi ha voglia di investire e innovare». E conclude: «Dobbiamo invogliare le grandi catene alberghiere a venire qui. Altrimenti non ne usciremo».
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I NUMERI

300 €
Il costo per metro quadrato
A Chianciano cresce il numero degli albergatori che hanno subito un'esecuzione immobiliare. In questo momento le strutture sono offerte in asta a circa 300 euro al metro quadrato, meno del prezzo di un rudere. Ma non non ci sono acquirenti.
500mila
Le presenze nel '92
Il declino irreversibile delle presenze, dopo il picco di 1.800.000 unità del '73, è cominciato nel '92 con la soppressione del congedo straordinario per motivi di salute che permetteva ai lavoratori di usufruire delle cure termali gratis. Negli ultimi anni le presenze sono passate da 500mila a 255mila. Le strutture ricettive, 332 nel '92, sono scese a 189 nel 2010.
15 €
Pensione low-cost
A peggiorare la situazione c'è la concorrenza sleale di chi offre una pensione completa a 15-20 euro al giorno.

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