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Questo articolo è stato pubblicato il 13 settembre 2012 alle ore 18:37.

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Si inasprisce la vertenza dei lavoratori agricoli per il rinnovo dei contratti scaduti da un anno. Ieri i sindacati di categoria Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, al termine dell'assemblea nazionale dei delegati e dei quadri, hanno proclamato per il 18 ottobre otto ore di sciopero che saranno preparate da assemblee e iniziative territoriali. Dal 31 dicembre 2001 infatti sono in attesa dei contratti gli operai agricoli, della cooperazione, dei Consorzi di bonifica, delle associazioni degli allevatori e dei forestali. I segretari delle tre confederazioni, Stefania Crogi (Flai), Augusto Cianfoni (Fai) e Stefano Mantegazza (Uila) hanno denunciato lo stallo delle trattative per i contratti provinciali avviati in 104 province.

Proposta di aumenti salariali del 6%
L'obiettivo è recuperare nel biennio l'inflazione e pur con le diversità, trattandosi di contratti provinciali e relativi a categorie diverse di lavoratori, si parte da una richiesta di aumenti del 6 per cento. Unico comune denominatore di tutti i tavoli - hanno spiegato i sindacalisti - è l'impossibilità di vedere una conclusione. Con il rischio di appesantire anche la condizione degli stagionali. Una trattativa - ha spiegato Crogi - che consente il recupero del potere d'acquisto. Si partirà con una campagna di assemblee che si svolgeranno nelle aziende agricole più strutturate. «E se non riusciremo a sbloccare la situazione - ha avvertito - siamo pronti a mettere in discussione l'impianto delle relazioni con Coldiretti, Confagricoltura e Cia, compresi gli avvisi comuni». Cianfoni, da parte sua, ha parlato di una vertenza complessa e composita che coinvolge 1.200.000 lavoratori. «Su 104 contratti provinciali - ha detto - ne sono stati rinnovati fino a oggi solo 5». Cianfoni ha denunciato la «regìa» delle tre organizzazioni agricole per fare del 2012 un «anno sabbatico».

Il contenzioso sui voucher ha incrinato le relazioni sindacali
«Non siamo un sindacato barricadero - ha aggiunto - abbiamo sottoscritto due avvisi comuni ma non accettiamo che da una parte si firmino intese e dall'altro si vada in direzione opposta». «In una situazione di grave crisi - ha aggiunto Mantegazza - che coinvolge tante aziende non serve avere anche il mancato rinnovo dei contratti dell'agricoltura a cui rischiano di aggiungersi anche quelli dell'industria alimentare che però sono in scadenza a fine settembre». Il segretario generale della Uila ha ricordato come i salari siano stati falcidiati da aumenti di bollette e gabelle: «oltre il 50% delle retribuzioni - ha spiegato - viene speso per far fronte per far fronte alle utenze». Mantegazza ha espresso anche preoccupazione per il taglio delle risorse destinate alla riduzione del cuneo fiscale «unico strumento positivo, ma con la riduzione nel 2013 a un terzo delle risorse questa strumentazione di vantaggio rischia di sparire». Sullo sfilacciamento dei rapporti con le organizzazioni datoriali, secondo i sindacati, ha inciso molto il contenziosi sui voucher, in particolare sulla definizione del valore orario che - hanno segnalato i tre segretari - «ha provocato l'attuale guerra fredda».

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