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Questo articolo è stato pubblicato il 26 settembre 2012 alle ore 11:01.

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Le sabbie bituminose a nord di Calgary, provincia occidentale dell'Alberta, bussano alla porta della tecnologia italiana. Rappresentano, ad oggi, la seconda riserva di petrolio più grande del mondo. Ma sono anche un'enorme sfida per la protezione dell'ambiente in una regione dominata da flora e fauna.

Compressori, pompe, turbine per la fase di estrazione, ma in particolare tutto il know how per trasformare una miscela naturale di sabbia, argilla o altri minerali, acqua e bitume in olio raffinato. «Un mercato fatto sinora, per lo più, da grandi commesse e contractors in cui, oltre ai "big", c'è spazio anche per tante piccole e medie aziende italiane ad alta tecnologia»: ne è convinto Paolo Quattrocchi, partner dello studio legale associato Nctm e moderatore, la scorsa settimana, del seminario organizzato dallo stesso studio su «Alberta, Canada: il mercato dell'energia e le opportunità di business per le imprese italiane».
Più nota per aver ospitato nel 1988 le Olimpiadi invernali, l'Alberta ha solo 3,8 milioni di abitanti su una superficie di 662mila km quadrati fatta in gran parte di foreste, giacimenti di gas naturale e di petrolio.

Le sabbie non sono facili da estrarre, perché altamente inquinanti. Inoltre, un barile di petrolio da sabbie bituminose richiede dai 3 ai 5 barili di acqua, che in uscita dagli stabilimenti è estremamente tossica e richiede un "water treatment" in cui l'Italia, grazie alle tinture del tessile e delle concerie, eccelle per tradizione. E proprio Saipem-Snamprogetti, presente in Canada dal 2004, ha in corso contratti importanti proprio sul trattamento e la pulizia delle acque.
Con una tassazione sulle imprese (tra federali e provinciali) del 25% e un'aliquota sulle persone fisiche del 39% (la più bassa di tutto il Canada), l'Alberta esporta 38,8 miliardi di dollari di petrolio grezzo, 13,7 miliardi di gas e gas liquido, 6,2 miliardi di prodotti petrolchimici, allocando 239 milioni di investimenti in programmi di bioenergia e sviluppo delle rinnovabili. Mentre l'altra leva, l'agricoltura, esporta 10,5 miliardi di dollari per lo più in bovini (3,17 miliardi) e in colza (2,62 miliardi).

«Entro fine 2012, con ogni probabilità – ha spiegato l'ambasciatore italiano a Ottawa, Andrea Meloni – si concluderà l'accordo economico-commerciale tra Unione Europea e Canada, che dovrebbe entrare in vigore a distanza di un anno. Un'intesa ambiziosa perché non tocca solo i dazi e le barriere doganali ma disciplinerà tutta una serie di aperture, ad esempio, per l'accesso delle imprese europee agli appalti pubblici provinciali per la costruzione di infrastrutture, strade, ponti. Ma aprirà anche il mercato finanziario e dei servizi e l'agroalimentare».
La Valvitalia Spa di Rivazzano, Pavia, ha inaugurato nel 2011, a Edmonton, capitale dell'Alberta, uno stabilimento di produzione di attuatori per l'industria petrolifera e il gas. Ha 1070 dipendenti sparsi su 9 stabilimenti tra Italia, Cina, Uk, Arabia Saudita e Canada che esportano il 90% della produzione. «Opero con l'Alberta da 36 anni. Abbiamo deciso di aprire un impianto anche a Edmonton – spiega il presidente Salvatore Ruggeri – per essere più vicini ai nostri clienti, soprattutto Transcanada per il petrolio e Embridge per il gas. In tal modo, possiamo servire l'intero mercato Nafta. Nello stabilimento di Edmonton abbiano 10 persone che ci garantiscono consegne più veloci, collaudi e servizi di assistenza alla clientela».

Anche la Sitie, società con sede a Ferrara e specializzata nelle installazioni elettriche e di strumentazione industriale nel mondo oil&gas, petrolchimico e dell'energia (300 dipedenti e un fatturato da 50 milioni di euro) si è avvicinata al Canada con lo sviluppo estrattivo delle sabbie bituminose. «Abbiamo aperto una sede ad Edmonton nel 2007 – ha spiegato il presidente e ad Andrea Barzetti – come punto di riferimento per l'acqusizione di commesse che sono gestite dai grandi contractors. Ma non ci siamo limitati a questo». A luglio è stata istituita la Steelelectro Canada Ltd. con sede a Calgary, consorzio costituito da tre società specializzate nella costruzione di impianti, Irem, Sices e, appunto, Sitie Canada, «con l'obiettivo – ha concluso Barzetti – di presentare ai contractors un'offerta integrata, dalla progettazione ai servizi. Evitare la frammentazione, renderci più visibili e quindi efficienti».

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