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Questo articolo è stato pubblicato il 11 ottobre 2012 alle ore 08:59.
Una multidimensionalità. Qualcosa di simile al destino. Una alternativa al caos, sovvenzionato dai soldi pubblici, delle fabbriche impiantate sulle coste sarde. Un elemento complementare rispetto al turismo, che nonostante il caro-traghetti e l'inefficienza del sistema aeroportuale italiano rappresenta la risorsa più preziosa dell'isola. E, così, mentre qui vicino i giganti dormono nelle loro tombe, con una strana sovrapposizione di spazi, epoche e luoghi ti viene in mente quello che disse nel 1953, a Detroit, Charles Erwin Wilson: «Ciò che è buono per General Motors è buono per gli Stati Uniti». Sarà perché, in fondo, ciò che è buono per Thiesi è buono per la Sardegna.
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