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Questo articolo è stato pubblicato il 14 novembre 2012 alle ore 06:43.

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CARBONIA
In una Sardegna esasperata dalla deindustrializzazione in atto nel Sulcis Iglesiente, arriva il Governo. Che firma il protocollo con cui dovrebbe riprendere fiato una provincia, Carbonia Iglesias, ridotta allo stremo. E che riceve una accoglienza, da parte degli operai della metallurgia e delle miniere, tutt'altro che pacifica.
Dunque, il piano di sviluppo per il Sulcis è al via. È stato firmato, ieri, tra il ministero dello Sviluppo economico, il ministero del Lavoro e delle politiche Sociali, il ministero per la Coesione territoriale, la Regione Sardegna e la Provincia Carbonia Iglesias, il protocollo d'intesa chiamato «Piano Sulcis», lo strumento che dovrebbe individuare gli obiettivi e i programmi per lo sviluppo del Sulcis.
Una delegazione governativa composta dai ministri Corrado Passera e Fabrizio Barca, e dal sottosegretario allo Sviluppo Claudio De Vincenti, ha appunto discusso con gli esponenti delle istituzioni regionali, provinciali e locali, e con le organizzazioni sindacali e imprenditoriali i (drammatici) problemi industriali e occupazionali - tra cui Alcoa, Eurallumina, Portovesme e Carbosulcis - e le (complesse) prospettive di sviluppo del territorio.
La dotazione finanziaria del piano è di 451 milioni di euro, dei quali 233 a valere su fondi regionali e locali, 128 dal fondo Sviluppo e coesione (sulla base di un accordo tra Regione e Governo), 90 di provenienza del Governo nazionale (fondi del Piano operativo nazionale sviluppo imprenditoriale locale).
La firma del protocollo è stata appunto sancita, anche, dall'arrivo in Sardegna di Barca e di Passera. L'accoglienza per gli esponenti del Governo è stata pessima. Nella miniera di Serbariu, a Carbonia, un gruppo di operai dell'Alcoa ha tentato di sfondare e scavalcare le transenne del cordone di sicurezza che era stato posto a protezione dell'auditorium dove era in programma la riunione ufficiale.
I tafferugli sono stati duri. Centocinquanta operai della fabbrica di Portovesme hanno tentato di accedere all'area dello stabile e, poi, hanno effettuato lanci di pietre e di palloncini riempiti di vernice colorata. Alla fine, sono stati respinti dalla polizia, che però ha dovuto difendere per tutto il giorno l'auditorium.
Non c'è soltanto la disperazione di persone che vivono in una delle parti d'Italia con la disoccupazione più alta. C'è anche lo scetticismo dei sindacati.Il piano Sulcis, infatti, è stato accolto con un certo distacco dalle organizzazioni dei lavoratori, che auspicavano che il Governo portasse in dote una qualche novità rilevante sui dossier Alcoa e Eurallumina. «Come era prevedibile, il risultato dell'incontro con i ministri non ha prodotto grandissime novità», hanno detto all'unisono i segretari sardi di Cgil, Cisl e Uil Enzo Costa, Mario Medde e Francesca Ticca.

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