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Questo articolo è stato pubblicato il 28 gennaio 2013 alle ore 16:04.

Le quote rosa in agricoltura ci sono già. A dare una spinta alla nascita e soprattutto allo sviluppo di attività innovative sono state infatti le imprenditrici. Un comune denominatore di tutti i settori e che coinvolge in particolar modo l'agricoltura. A sottolinearlo è la Coldiretti che sulla base degli ultimi dati Unioncamere sulla nati-mortalità delle imprese ha rilevato che nel sistema produttivo italiano oggi una impresa su quattro è condotta da donne (23,5 per cento). «La maggioranza delle imprese femminili - stima la Coldiretti - opera nel commercio (circa il 30%), ma una forte presenza si registra con oltre il 16% in agricoltura, nei servizi di alloggio e ristorazione (quasi il 10% e nel manifatturiero (8%). Nel settore agricolo è condotta da una donna una impresa su tre.
Non solo produzione, ma anche trasformazione, vendita e servizi
E questa tipologia di azienda si distingue per capacità di diversificazione e innovazione. L'impegno delle imprenditrici agricole infatti – sottolinea la Coldiretti – è infatti particolarmente rilevante nelle attività più innovative e multifunzionali come dimostra il protagonismo delle donne nei mercati degli agricoltori, negli agriturismi o nelle associazioni per la valorizzazione di prodotti tipici nazionali come il vino e olio. Inoltre nelle aziende in rosa c'è uno spiccato orientamento a trasformare i prodotti e recuperare antiche varietà, come pure ad alllargare l'attività a servizi come gli agriasilo, le fattorie didattiche e la pet-therapy. A quota 400mila le dipendenti. Secondo gli ultimi dati elaborati dalla Coldiretti nel terzo trimestre 2012 le donne manager in agricoltura, tra titolari, amministratrici e socie, hanno raggiunto quota 300mila con un incremento del 3 per cento rispetto alla rilevazione del trimestre precedente, mentre sono più di 400mila le dipendenti donne.
Lorella Ansaloni alla guida «Donne impresa»
La Coldiretti nei giorni scorsi ha nominato alla guida dell'associazione «Donne Impresa» Lorella Ansaloni, imprenditrice a Medolla in provincia di Modena che per dedicarsi all'attività agricola ha lasciato il lavoro in banca.
Nei campi i giovani sono ancora una minoranza
Non si sblocca invece il turn over nei campi dove i giovani restano una minoranza. Invece, secondo uno studio condotto da Coldiretti/Swg, quando in azienda è presente un under 40 la crisi si fa sentire molto meno e si realizzano risultati migliori in termini di reddito ed occupati.
Uno degli ostacoli maggiori all'avvio di una attività imprenditoriale da parte dei giovani sono le difficoltà nel rapporto con il sistema bancario. «Ora – ha dichiarato il delegato nazionale Coldiretti Giovani Impresa Vittorio Sangiorgio – va tagliato anche lo spread nell'accesso al credito che penalizza le imprese agricole gestite da under 30 che oggi hanno la metà delle possibilità di ottenere finanziamenti rispetto alle aziende adulte».
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