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Questo articolo è stato pubblicato il 06 febbraio 2013 alle ore 08:25.

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(Afp)(Afp)

Kaluga, fine dicembre. L'incontro tra più di 50 dirigenti di regioni russe si svolge, non a caso, nel quartier generale di Volkswagen: primo investitore dell'auto in Russia, 800 milioni di euro dedicati a questi impianti che ne hanno richiamati molti altri, da Samsung a Peugeot, all'ombra di un'amministrazione locale che, da Mosca, Vladimir Putin indica a modello. «Non hanno risorse energetiche - faceva notare il presidente russo ai governatori pochi giorni dopo - eppure sono riusciti a diventare leader per crescita e volume di investimenti stranieri». Per la Russia che aspira a competere con successo nella corsa globale agli investimenti diretti l'interazione tra governatore e imprenditori, l'integrità sua e dei collaboratori sono il punto di partenza di una "roadmap" che Putin ha chiesto a ogni regione di compilare: informazioni online che indichino potenzialità, infrastrutture, incentivi, agevolazioni fiscali. «Colleghi - ha chiarito Putin - dobbiamo lanciare una vera e propria competizione per attirare investitori e investimenti, in modo che ogni regione offra allo sviluppo del business condizioni non solo buone: le migliori».

La Russia ne ha bisogno: diversificazione dell'economia e modernizzazione sono ora le sue priorità strategiche, mentre un numero sempre più nutrito di consumatori a medio reddito chiama investimenti in mercati nuovi, oltre le tradizionali regioni di Mosca e Pietroburgo. «E quello che chiede la Russia - spiega Oswald Zuegg, presidente e a.d. della multinazionale veronese - non sono tanto importazioni ma creazione di valore aggiunto, direttamente sul posto, trasferimento di tecnologie». Ad Afanasovo, paesino della regione di Kaluga, in uno stabilimento che produce semilavorati di frutta per grandi aziende al centro dell'attenzione di Zuegg sono la formazione del personale, «in una realtà dove il sistema meritorio funziona», e la ricerca e sviluppo mirata su clienti sempre più numerosi. Così, unendo le potenzialità di un Paese di 140 milioni di abitanti ai vantaggi che offre la regione - in primo luogo la disponibilità e l'impegno dell'amministrazione locale - si viene a creare quella che Oswald Zuegg definisce «una situazione win-win».

Fortunata Kaluga. «Un po' miracolata da Dio - osserva Vittorio Torrembini, responsabile dell'Associazione degli imprenditori italiani in Russia, Gim-Unimpresa - perché è stato il Governo russo a raccomandarla a Volkswagen». I tedeschi hanno fatto da catalizzatori, grandi investitori ne chiamano altri: «E oggi - prosegue Torrembini - la concentrazione è tale che Kaluga è in difficoltà a gestirli, in termini di presenza di personale qualificato e di infrastrutture sufficienti a garantire la vita di tante aziende». Fortunata anche per la vicinanza al mercato di Mosca (a circa 200 km) e il relativo accesso a una buona rete di trasporti: perfino Putin ha ammesso che non tutte le regioni possono contare su vantaggi simili. A equilibrare i conti ci pensa il clima: come sa bene la Zuegg, che oggi importa la frutta che le serve da tutto il mondo ma che per realizzare l'obiettivo di coltivare in Russia deve guardare lontano, a Sud nella regione di Krasnodar sul mar Nero, se vicino a Mosca crescono solo grano e patate.

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