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Questo articolo è stato pubblicato il 15 febbraio 2013 alle ore 20:51.

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LUGO (RAVENNA) - Pucci, storica casa romagnola di conserve di verdure, fa suoi i marchi Berni e punta a piazzarsi nella "top five" del mercato nazionale di sottoli e sottaceti, con un business che già oggi sfiora i 40 milioni di euro ma è destinato a crescere rapidamente, grazie all'apertura estera dell'azienda acquirente.

Dopo lunghe traversie, dunque, i brand piacentini Berni, Condiriso, Condipasta Carciofotto e le senapi Louit Frères passano dalle mani del consorzio ortofrutticolo di Parma, Copador, a quelle di una piccola impresa di Lugo di Ravenna a stretto controllo familiare, da 80 anni presente sul mercato, con un buon posizionamento oltreconfine (il fatturato, 16 milioni di euro l'anno scorso, è equamente diviso tra Italia ed estero, mentre Berni all'estero è assente) e in costante crescita, un +8% anche nel 2012.

In un mercato nazionale delle conserve alimentari estremamente frammentato (il leader Saclà si ferma al 12% di quota, i follower Ponti, Polli e Coelsanus assieme arrivano al 20%) e con una Gdo che non solo comprime i margini dei marchi ma fa concorrenza crescente con le private label, la mossa di Pucci è chiara: «Per reggere la concorrenza dovevamo crescere dimensionalmente, potenziare la notorietà del marchio, spingere il ritorno degli investimenti in R&S», spiega Stefano Pucci, Ceo e terza generazione della Pmi ravennate. «Da tempo ci stavamo guardando attorno – aggiunge – e l'acquisizione dei marchi Berni firmata pochi giorni (un'operazione da oltre 5 milioni di euro, ndr) rafforza la presenza di Pucci nella Gdo, ci permette di ottimizzare la gamma e di allargare la nostra penetrazione in aree del Sud Italia finora scoperte con il nostro brand».

Per contro, l'ingresso nell'orbita romagnola permetterà ai marchi piacentini (con un passato in Nestlè e dal 2009 della Copador, che due anni fa ha chiuso il sito piacentino e accentrato tutto a Collecchio) di essere distribuiti sui mercati internazionali, di posizionarsi nella fascia premium price e di arricchire l'assortimento Louit Fréres (i vasetti di senape a damigiana di altissima qualità) con nuove specialità estere. «Abbiamo acquisito solo i marchi e non gli asset – precisa Pucci – e sposteremo la produzione qui a Lugo, dove abbiamo due stabilimenti da 30mila mq e una sessantina di dipendenti, saturando gli impianti e assumendo una manciata di nuovi addetti. A Copador abbiamo concesso per cinque anni in affitto il marchio Berni per le salse di pomodoro. A loro, tra l'altro, daremo in conto lavorazione la linea Condiriso, per far fronte ai picchi produttivi estivi, con 6-7 milioni di vasi in più da realizzare in soli tre mesi».

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