Isole e Centro trainano l'export nel 2012

Male il Friuli-Venezia Giulia, quasi al palo il Veneto. La frenata del Nord-Est è l'elemento forse più caratterizzante delle esportazioni nazionali nel 2012. La disponibilità dei dati regionali calcolati dall'Istat evidenzia infatti ampie differenze locali rispetto alla crescita media nazionale del 3,7 per cento.
L'Italia nord occidentale è in media con questo risultato, più brillante in Liguria e Lombardia, leggermente meno tonica in Piemonte. Sui risultati nazionali pesa però il calo dell'8,9% delle esportazioni di Friuli Venezia Giulia, in particolare legate a mezzi di trasporto e macchinari.

Quasi fermo anche il Veneto, capace di realizzare solo una crescita dell'1,6%, meno della metà della media nazionale. Dal punto di vista della crescita i valori più alti sono per Sicilia e Sardegna, con balzi superiori al 20%, ma si tratta di regioni che insieme valgono appena il 4,9% delle nostre vendite oltreconfine e dove è determinante il settore della raffinazione.
Più "pesanti" e più importati per il nostro sistema manifatturiero sono invece le crescite realizzate in Toscana (+6,9%), Marche (+6%) e Lazio (+5,1%), quest'ultima regione spinta in particolare dalle vendite del settore farmaceutico.

Le regioni del Mezzogiorno, ad eccezione della Puglia, hanno tutte il segno meno mentre la Calabria si conferma tristemente fanalino di coda dell'export nazionale, con appena 374 milioni di euro venduti, appena lo 0,1% del totale in Italia.
Mentre le esportazioni verso i paesi Ue sono state generalmente deboli, per tutte le aree del Paese il 2012 è stato decisamente più tonico con riguardo alle vendite extra-europee, cresciute di oltre il 10% per ciascuna macroarea ad eccezione del Nord est.

Incrociando dati territoriali e Paesi, il maggiore contributo alla crescita delle esportazioni nazionali nel 2012 viene dalla Lombardia, rispettivamente nei confronti di Svizzera, Paesi Opec e Stati Uniti.
In frenata decisa, invece, le vendite realizzate dalle aziende venete verso la Cina e da quelle lombarde dirette verso la Germania.

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