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Questo articolo è stato pubblicato il 18 marzo 2013 alle ore 17:53.

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«Grande soddisfazione» per l'apertura della Ue sulla possibilità di allentare i vincoli del Patto di stabilità per i pagamenti della Pubblica amministrazione verso le imprese. Ora il governo definisca «un piano di liquidazione» senza aspettare l'insediamento di un nuovo esecutivo.

«La macchina si è finalmente messa in moto, Confindustria da mesi incalza le istituzioni italiane ed europee sul problema dei ritardati pagamenti», è il commento che il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, affida a un comunicato ufficiale che è stato diffuso nel pomeriggio, dopo la conferenza stampa dei vice presidenti della Commissione europea Rehn e Tajani. Soddisfazione per l'apertura sull'argomento, dice Confindustria, e sulla necessità di riportare in tempi brevi i debiti commerciali della Pubblica amministrazione «a livelli fisiologici».

È importante, continua il comunicato, che la Commissione renda possibile allentare i vincoli del Patto, in attuazione delle regole Ue, per consentire alla Pa di onorare i propri impegni. «Il pagamento dei crediti alle imprese - continua il testo - comporterebbe un miglioramento del contesto macro-economico e dei bilanci aziendali, contribuirebbe a far alzare i rating bancari, frenerebbe l'aumento delle sofferenze e favorirebbe l'erogazione di credito a tassi più bassi».

In questa fase di scarsa liquidità, ha sottolineato Squinzi, l'apertura della Ue rappresenta «un primo rilevante passo per riattivare il circolo virtuoso dell'economia e rilanciare gli investimenti». Secondo il presidente di Confindustria la proposta di cooperazione della Commissione Ue deve essere colta immediatamente dal governo, senza aspettare un nuovo esecutivo. «Siamo particolarmente grati - ha concluso Squinzi- al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ai vice presidenti Ue Rehn e Tajani per esser stati al fianco delle imprese».

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