Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 14 aprile 2013 alle ore 08:16.

My24

Fiducia nel futuro e nel fatturato 2013. Ma solo all'estero. Verso Cina, Stati Uniti e Giappone, senza disdegnare i mercati maturi della vecchia Europa, soprattutto la Germania. Gli investimenti restano concentrati sull'innovazione di prodotto ma la distribuzione sulle nuove rotte d'Oriente e il marketing – ovvero la comunicazione di chi si è e cosa si fa – diventano prioritari, tanto più in Paesi in cui cultura del design e la concezione degli spazi sono differenti.

Infine, è la "tutela" dell'artigianalità e dell'ingegno – la lotta ai falsi e la protezione del "made in" – la prima misura per il settore chiesta dagli imprenditori. Senza dimenticare del tutto l'Italia. Le previsioni di mercato sono al ribasso, ma un recupero fiscale del 50% anche per l'arredamento, oltre a un'Iva agevolata al 4% sarebbero un segnale concreto di interesse per la domanda di "casa nostra".

In assenza di un consuntivo preciso sulla partecipazione, il Salone internazionale del mobile e del design chiude, per gli imprenditori, quasi all'unanimità, in positivo. A un campione rappresentativo di loro, inoltre, Il Sole 24 Ore ha chiesto una previsione su questo 2013, sul fronte della produzione complessiva, l'export e il mercato interno, il Paese giudicato più promettente, le priorità di investimento e le misure più urgenti per il comparto.

Per il 66% la produzione aumenterà, per più di un'azienda su 4 sarà stabile e solo l'8% la vede in calo. Ma sarà qausi tutta rivolta verso l'estero. Il 92% delle imprese prevede che questa voce crescerà nel 2013, per l'8% resterà stabile e per nessuno degli interpellati sarà in calo. Più della metà delle aziende prevede un calo delle proprie merci nei magazzini italiani, per un terzo le vendite resteranno stabili e appena l'11% prevede aumenti. Cina e Asean, assieme agli Usa, saranno le destinazioni più promettenti per il 60% delle imprese, seguti dall'Europa, dall'India e dal Giappone. I dazi, invece, frenano la corsa verso il Brasile. Su innovazione di prodotto e ricerca dei materiali si è sempre investito e si continua. Ma l'attenzione si sposta ora sulla distribuzione, i trasporti e la logistica, sul marketing e la comunicazione in mercati enormi, dove i brand non godono di rendite di posizione.

Per Renato Stauffacher, presidente di Alias «Avere un buon prodotto poi non serve a niente se non c'è una buona rete di distribuzione. Bisogna essere presenti ovunque, con una rete capillare di agenti che promuovono il marchio. Su questo bisogna investire».
Chi all'estero ci è andato con la propria valigia, non crede molto alle politiche di internazionalizzazione. «Includere l'arredamento nel credito d'imposta al 50% e abbassare l'Iva al 4% – spiega Matteo Galimberti (Flexform) – aiuterebbero a invertire il trend sul mercato interno».

«Semplificazione burocratica per non disperdere le energie in mille adempimenti» chiede Franco Caimi (Caimi Brevetti) e «diminuzione del cuneo fiscale» sottolinea Walter Orsenigo (Desalto). «Ma prima di ogni misura – ha concluso Albino Celato (De Castelli) – serve un Governo stabile e credibile. Poi si può discutere di tutto, per il mercato interno e l'estero».

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi