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Questo articolo è stato pubblicato il 24 aprile 2013 alle ore 13:26.

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State pensando di passare alla bicicletta elettrica ma vi spaventa l'idea di non riuscire a trovare un meccanico in grado di assicurarvi assistenza in caso di guasti? O peggio: temete forse che qualcuno vi rubi il vostro prezioso investimento green mentre lo parcheggiate in centro? I vostri timori potrebbero presto essere spazzati via da eSocialBike, un dipositivo che rende «intelligente» la due ruote a batteria, così da garantirne a vita funzionamento e sicurezza.

L'ha progettato Sitael, impresa pugliese del gruppo Mermec attiva nel segmento aerospazio: in pratica la stessa ditta che ha collaborato con la Nasa per la creazione del rover Curiosity lanciato alla scoperta di Marte. Questa mattina nel quartier generale di Modugno alla presenza di Ed Benjamin, presidente della Light Electric Vehicle Association (Leva), l'associazione americana che rappresenta i produttori mondiali di veicoli elettrici leggeri, ha avuto luogo il lancio commerciale del prodotto. Già esistono accordi di massima con cinque produttori di biciclette elettriche: gli svizzeri di Stromer, i taiwanesi di Fairly Bike e le marche italiane A2B, Wayel e Green Spark. Il debutto delle eSocialBike presso i rivenditori dovrebbe avere luogo per il marzo del 2014. Il sistema inventato da Sitael coniuga sensori, dispositivi di telecomunicazione e sistemi di calcolo remoti: la bicicletta elettrica «dialoga» attraverso lo smartphone del suo possessore segnalando lo «stato di salute» del veicolo a una centrale diagnostica remota. Il progetto nasce grazie alla misura del ministero dell'Università e della Ricerca «Social Innovation», un finanziamento specifico per under 30 in cui Matteo Pertosa, product manager di Sitael, con il suo team si è classificato in prima posizione nella categoria Smart Mobility. L'investimento complessivo ammonta a 2,3 milioni, di cui 1 milione a carico del Miur.

«In molti – spiega Pertosa – sono tentati dall'acquisto di una bicicletta elettrica, mezzo ideale per la città sia per consumi ridotti che per il basso impatto sull'ambiente. Tuttavia hanno timore a compiere il passo in questione, perché magari è difficile trovare centri assistenza all'altezza della situazione. Con eSocialBike aggiriamo il problema: da un lato è l'azienda a monitorare costantemente le condizioni del veicolo comunicando subito al possessore la necessità di un tagliando. Dall'altro – continua Pertosa – il possessore ha facoltà di comunicare, sfiorando un'icona sul proprio smartphone, la necessità di un intervento sul veicolo». eSocialBike tutela anche la sicurezza: il cellulare del posessore funziona infatti come «chiave» del veicolo, impedendone il funzionamento se chi prova a cavalcarlo non ne è in possesso. Terza applicazione smart legata al progetto: il lancio del socialnetwork eSocialBike, attraverso il quale ogni utente potrà condividere i chilometri percorsi con relativo calcolo delle emissioni di CO2 risparmiate. «L'obiettivo – continua Pertosa – è raggiungere una produzione di 25mila pezzi entro la fine dell'anno». Il costo di una eSocialBike non si annuncia neanche esorbitante: si stimano circa cento euro in più rispetto al costo di una normale bici elettrica, il cui prezzo può oscillare tra i 1.000 e i 3.000 euro. Un gadget tutto sommato abbordabile che presto nel mercato di settore potrebbe fare la differenza.

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