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Questo articolo è stato pubblicato il 10 maggio 2013 alle ore 06:46.

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La vera soluzione del problema è già scritta nella bozza di nuovo piano regolatore di cui il Comitato portuale ha appena votato la pre-adozione. In attesa, però, che sia sotto posto alle obbligatorie valutazioni di impatto ambientale (Vas e Via), poi al Comune di Genova, quindi alla Regione, al ministero dell'Ambiente e al consiglio superiore dei lavorai pubblici. E che poi passi la fase delle osservazioni e che infine ritorni in Regione, previa approvazione ministeriale.
«Per tutto questo iter – dice Merlo – ci vogliono cinque o sei anni. E mettendo in conto la progettazione delle opere, si arriva a 8 anni prima di iniziare i lavori. Con questo sistema non si va da nessuna parte». Eppure il nuovo Prp suggerisce già la soluzione che impedirebbe la possibilità che un incidente come quello della Jolly Nero possa ripetersi.
Ipotizza, infatti, lo spostamento verso mare, di 500 metri, dell'attuale diga foranea, con conseguente allargamento degli ingressi di Levante e Ponente (quest'ultimo uscirebbe così dal cono aereo). L'intervento, però, dice Merlo, costa circa 1 miliardo (1,5 è il valore dell'intero Prp) e il solo allargamento dei due ingressi, che si potrebbe avviare proprio da quello di Levante, che insiste sul bacino di evoluzione, ammonta a 500 milioni (250 a intervento).
«Si tratta di cifre – afferma Merlo – di cui oggi non disponiamo ma che potremmo ammortizzare in 10 anni se il Governo concedesse ai porti l'autonomia finanziaria, lasciandoci trattenere il 5% delle accise incassate». Nel frattempo, però, il porto ha una decisione da assumere in tempi brevi: dove costruire la nuova torre piloti. E Merlo fa capire che certo non sarà più dov'era quella crollata. Proprio quell'area, tra l'altro, come ricorda chi ha memoria storica del porto, era stata indicata più volte come zona ideale per la realizzazione del VI bacino di carenaggio del porto.
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I NUMERI
1 miliardo
La diga
Nella bozza di nuovo Piano regolatore portuale di Genova,
è previsto lo spostamento di 500 metri, verso mare, dell'attuale diga foranea (costo: 1 miliardo). L'intervento comporterebbe l'allargamento degli ingressi
di Levante e di Ponente del porto
e regalerebbe allo scalo spazi maggiori degli attuali
1,53 milioni
I container
Nel 2009, massimo momento
di crisi, negli ultimi anni, del porto di Genova il traffico container
è calato a 1,53 milioni di teu. Poi, grazie anche agli interventi
di dragaggio e alle decisioni
di grandi compagnie di sceglierlo come porto di riferimento,
la movimentazione è risalita, fino
al record di 2,06 milioni del 2012

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