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Questo articolo è stato pubblicato il 04 giugno 2013 alle ore 18:39.

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Firmato l'accordo d'area per il Centro-Sud Italia sul pomodoro da industria. Al termine di un braccio di ferro avviato all'inizio dell'anno, e a oltre un mese e mezzo da quello siglato per il Nord Italia, le Organizzazioni dei produttori (Op) e l'Anicav (Associazione nazionale delle imprese conserviere, aderente a Confindustria) hanno raggiunto un'intesa per la campagna di trasformazione 2013. Con un rialzo medio dei prezzi di riferimento di oltre il 10% rispetto al 2012 e alcuni elementi innovativi sul piano contrattuale.

Prezzi di riferimento tra 90 e 100 euro/tonnellata
L'accordo, che è stato sottoscritto ad Angri (Salerno) nella tarda serata di ieri, quest'anno prevede il pagamento di 90 euro a tonnellata per le varietà di pomodoro tondo e 100 euro per le varietà lunghe. L'anno scorso, quando peraltro non fu raggiunto alcun accordo formale, i prezzi concordati tra singole Op e industrie si aggiravano rispettivamente a 80 e 85 euro a tonnellata. Tra gli elementi qualificanti dell'accordo 2013, sottolinea l'Anicav, «l'individuazione di una griglia di qualità che permette una modulazione del prezzo del 10%, in più o in meno, in funzione della qualità del pomodoro e una penalità per il mancato ritiro, o la mancata consegna, del prodotto contrattato in misura pari al 20% del prezzo».

Introdotto il telerilevamento misto per verificare le superfici seminate
Tra le novità messe in campo quest'anno, anche un sistema sperimentale di telerilevamento misto che prevede l'intervento di aerei specializzati in fotogrammetria e personale specializzato a terra. Questo con l'obiettivo di verificare le superfici seminate a pomodoro e programmare quindi meglio la produzione evitando surplus sul mercato.

Il presidente dell'Anicav, Annibale Pancrazio, ha espresso viva soddisfazione per il raggiungimento di questa intesa. «L'accordo è il risultato di un lungo lavoro interlocutorio tra parte agricola e parte industriale e pone le basi per una riorganizzazione dell'intera filiera. L'intesa, frutto di una rinnovata coesione tra le parti, assume un'importanza strategica in vista della costituzione del polo distrettuale del pomodoro del Centro-Sud, che rappresenta un utile strumento per il rilancio dell'intero comparto».

Positivi anche i commenti di parte agricola, «nonostante le difficoltà che hanno caratterizzato l'intero percorso che ha portato alla sottoscrizione dell'intesa. Da parte di tutti si è sempre registrata la ferma volontà di raggiungere un accordo. Ora bisogna continuare a lavorare per la costituzione del polo distrettuale del pomodoro del Centro Sud». Per Italia Ortofrutta (Unione nazionale tra Op), «l'accordo riassume la volontà della filiera di riconoscersi in un percorso condiviso che ridia al settore i giusti stimoli per superare le difficoltà presenti e rilanciare un comparto così importante, sia in termini occupazionali che economici».

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