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Questo articolo è stato pubblicato il 10 giugno 2013 alle ore 10:24.

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L'attività manifatturiera non riesce proprio a riprendersi. E quindi, come per il cattivo tempo di queste settimane, le cattive notizie continuano a piovere sul bagnato del tessuto manifatturiero che sta cercando di leccarsi ferite sempre più profonde e laceranti, come hanno dimostrato anche il recente rapporto del Centro studi Confindustria guidato da Luca Paolazzi. I numeri parlano chiaro.

L'Istat ha infatti comunicato che la produzione industriale è calata del 4,6% sull'aprile del 2012, mettendo a segno il ventesimo calo consecutivo su base mensile.
Per trovare un dato di variazione positiva su base annua bisogna infatti risalire all'agosto del 2011. Sul fronte congiunturale, l'attività industriale è scesa dello 0,3% ad aprile (indice destagionalizzato a 90,8) e dello 0,1% tendenziale, secondo i dati grezzi dell'indice Istat (a 89,4) che misurano la produzione effettiva sulla base dei giorni lavorativi (20 giorni contro i 19 di aprile 2012). L'indice corretto per i giorni di calendario (a 89) rileva appunto un calo del 4,6% tendenziale.

Da notare che la situazione non è affatto migliore per il 2013. Dall'inizio dell'anno, infatti, la produzione è scesa del 4,7% in termini di indice grezzo.
Tra i settori che vanno peggio troviamo, ancora una volta, i mezzi di trasporto. Non per niente la produzione nel settore auto ad aprile 2013 è diminuita del 14,3% rispetto allo stesso mese del 2012. L'Istat aggiunge che il dato corretto per gli effetti di calendario è più brutto: siamo a meno 18,1 per cento.

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