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Questo articolo è stato pubblicato il 13 giugno 2013 alle ore 22:18.

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Fabrizio Bindocci confermato alla guida del Brunello di Montalcino

Fabrizio Bindocci è stato confermato - all'unanimità - alla presidenza del Consorzio del Brunello di Montalcino. Bindocci, 58 anni dal '99 direttore dell'azienda Il Poggione, una delle tenute storiche del Brunello, aveva già ricoperto la carica di presidente del Consorzio dal giugno 2012 a oggi, da quando cioè aveva sostituito il dimissionario Ezio Rivella. In questa nuova avventura, che lo vedrà al vertice dell'organismo di tutela del Brunello fino al 2016, sarà affiancato dai vicepresidenti Patrizio Cencioni, Bernardo Losappio e Francesco Ripaccioli.

Complementarietà fra grandi e piccoli produttori
«Il mio mandato - ha detto il presidente nel suo discorso di insediamento - troverà nell'unione indissolubile tra produttori, Consorzio e territorio, la linfa vitale. L'idea secondo al quale gli interessi dei grandi produttori e di quelli più piccoli restano irrimediabilmente distanti, a Montalcino non vale. Anzi puntiamo a rafforzare quella complementarietà tra i grandi produttori, (che rappresentano alcuni dei player più importanti del sistema vitivinicolo nazionale), e i piccoli vignaioli (custodi della tradizione e dell'alto artigianato enologico) che ha fatto grande il Brunello.

Priorità alla promozione del territorio
Ed è proprio facendo leva su questo aspetto, ovvero sulla complementarietà fra grandi e piccoli, che il Consorzio punta sempre più a svolgere oltre al ruolo di "gestore della denominazione" quello di vera e propria "agenzia di sviluppo territoriale e di "catalizzatore di energie" produttive e promozionali. «Il Consorzio del Brunello - ha aggiunto Bindocci - è chiamato a diventare un tavolo di sintesi, dove il valore del marchio del territorio è più facilmente comunicabile, per rispondere alle esigenze delle piccole e grandi aziende, ma anche alle sollecitazioni che vengono dal mondo della politica e delle istituzioni. In una parola la nuova frontiera finisce per chiamarsi necessariamente "promozione del territorio". In questa ottica il Consorzio del Brunello di Montalcino attuerà anche una serie di eventi e manifestazioni "destagionalizzate" per animare il territorio anche nei periodi dell'anno meno frequentati da turisti e/o appassionati».

Al centro dell'azione anche giovani e diversificazione delle aree
Altro aspetto importante che verrà valorizzato è quello della formazione dei giovani produttori cui saranno dedicati corsi per migliorare le proprie capacità di operare nel mondo del vino. «Ma non solo – ha concluso il presidente – il Consorzio lavorerà anche su un progetto per una diversificazione delle zone che non significa stabilire una gerarchia qualitativa ma definire una bussola che consenta ai consumatori di orientarsi perché la fisionomia del territorio di produzione del Brunello non è unica, monolitica e tutta uguale»

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