Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 15 giugno 2013 alle ore 08:22.

My24

«Oggi la lana è di fatto un filato nobile – spiega Zedda – perché rappresenta soltanto l'1,4% della produzione di fibre al mondo». Negli ultimi vent'anni, la produzione di materia prima si è praticamente dimezzata, passando da 2,1 a una tonnellata. Con l'Italia che rappresenta una nicchia della nicchia per la produzione (circa 4 milioni di chili all'anno). Incrementare la domanda di lana, sintetizza Zedda, e la percezione del valore della materia prima nel consumatore rappresentano le linee guida per il futuro.
Anche in questo caso non si deve cominciare da zero, come tra l'altro rivela l'indagine su "La materia prima, la moda, il consumatore" realizzata da Area Studi Diomedea tra i dettaglianti italiani che trattano prodotti in lana di fascia medio-alta e alta. Il 65% del campione (122 operatori) ritiene che nell'acquisto di un prodotto di fascia medio-alta, la materia prima con cui è realizzato conta molto o moltissimo per il consumatore. Soltanto l'8%, invece, ritiene che sia poco importante o per nulla importante. E l'importanza della fibra è ribadita anche dalla propensione a guardare l'etichetta di composizione: per il 52% degli intervistati, il consumatore guarda l'etichetta di composizione frequentemente o abbastanza frequentemente, mentre solo il 18% ritiene che questo comportamento sia raro o assente.
Sul mercato finale, gli operatori parlano di valorizzazione dei tessuti in lana attraverso la "wool experience", per incrementare la percezione del valore della materia prima. Sul fronte manifatturiero, i produttori italiani devono comunque fare i conti con i cinesi. Una minaccia, visti i livelli di crescita delle esportazioni negli ultimi anni, ma anche una straordinaria opportunità di mercato. «Come Italia – aggiunge Zedda – chiediamo di avere maggiore reciprocità rispetto a Cina e India, paesi in cui c'è un protezionismo pesante che penalizza i nostri produttori. Ma allo stesso tempo abbiamo bisogno di tutele che rendano il Made in Italy riconoscibile anche per gli acquirenti asiatici».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I NUMERI
37.099 tonn.
L'export italiano
L'Italia è il primo paese esportatore di tessuti in lana e misti lana al mondo, incalzata dalla Cina che esporta 32mila tonnellate, quantità praticamente triplicata nell'arco di tre anni. L'Italia mantiene sì il primato ma in dieci anni le esportazioni si sono più che dimezzate
14%
I filati italiani nel mondo
L'Italia è invece secondo paese esportatore, dopo, in questo caso, la Cina, con quasi 27mila tonnellate di filati in lana e misto lana. Una quota pari al 14% dell'export dei primi 20 paesi esportatori al mondo (alla Cina fa
capo il 19% dell'export). Anche in questo caso,
l'export italiano si è ridotto, nel 2001 le tonnellate esportate erano 43.194

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi