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Questo articolo è stato pubblicato il 02 luglio 2013 alle ore 11:53.

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Giovannini: impegno di tutti per creare lavoro o il peso dei «neet» ci affonderà

Creare lavoro è indispensabile per la ripresa. Ma «c'é bisogno dell'impegno di tutti», soprattutto sul fronte della disoccupazione giovanile, perché si rischia di andare a fondo con 2,2 milioni di Neet, giovani che non lavorano e non studiano. Lo ha sottolineato il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, sottolineando che il decreto legge varato dal Governo con gli incentivi all'occupazione, soprattutto giovanile, «va in quella direzione».

«Impegno di tutti o il peso dei neet ci affonderà»
Abbiamo 3 milioni di disoccupati e 3 milioni di inattivi, un bacino enorme da utilizzare», ha spiegato Giovanni intervenendo al convegno di Confindustria sugli investimenti esteri. «Per i neet, i giovani che non lavorano e non studiano, buttiamo 25 miliardi l'anno di capitale umano inutilizzato. Bisogna dare un'opportunita ai giovani ma questo non lo può fare solo il governo, il miliardo in più strappato a Bruxelles non basterà. Tutti devono fare la propria parte o il peso dei 2,2 milioni di neet ci porterà a fondo. Abbiamo bisogno di tutti».

«Oggi il problema è il lavoro»
Secondo Giovannini, per stimolare la ripresa e la creazione di posti di lavoro «bisogna fare una cosa eccezionale: mettere il carro davanti ai buoi, questo significa che se aspettiamo l'elasticità e i ritardi classici della ripresa, ne parliamo tra qualche anno. Ma oggi il lavoro é il problema, ci sono tante famiglie che non spendono perché hanno un figlio disoccupato e nei prossimi anni potrebbe aver bisogno di aiuto. Se non si sblocca questa situazione non si ricomincerà. Investire oggi é un investimento sulla domanda futura».

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