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Questo articolo è stato pubblicato il 18 luglio 2013 alle ore 11:00.

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(Corbis)(Corbis)

L'Africa è stata finalmente scoperta. Il Continente non è difficile da individuare sulle cartine geografiche, ma è solo di recente che gli investitori stranieri hanno iniziato a fare rotta verso questa terra ricca di potenziale da realizzare. Un numero sempre maggiore di imprese europee, asiatiche e americane ha deciso di ignorare il clichè ormai stantìo del "continente perduto" e mira invece a sfruttare le grandi opportunità che l'Africa offre.
Negli ultimi dieci anni il valore degli investimenti stranieri è triplicato superando quota 182 miliardi di dollari, mentre il numero delle operazioni realizzate è raddoppiato a 2.417, secondo quanto rivela un rapporto dello studio legale internazionale Freshfields Bruckhaus Deringer. Una serie di fattori ha fatto da calamita per gli investitori: primo tra tutti una crescita economica dinamica in netto contrasto il torpore dei Paesi ricchi, ma anche la possibilità di generare rendimenti elevati, politiche più favorevoli alle imprese, un contesto giuridico più chiaro e definito, una maggiore stabilità politica, l'affermarsi di una classe media e trend demografici all'opposto del vecchio mondo.

Il risultato è che nel 2012 il valore degli investimenti in fusioni e acquisizioni (M&A) in Africa è aumentato del 71%, in netto contrasto con il calo del 7% degli investimenti a livello globale in un anno di crisi economica e incertezza sul futuro. Il valore delle operazioni realizzate da stranieri è stato di 20 miliardi di dollari, la metà del totale di 39,9 miliardi. Gli investitori esteri hanno realizzato 255 M&A su un totale di 758.
I dati 2012 confermano un trend in crescita da tempo: nell'ultimo decennio i volumi di operazioni in Africa sono raddoppiati, mentre i valori sono triplicati. Per realizzare il cambiamento che si è verificato in pochi anni basta ricordare che nel 2003 le operazioni di M&A portate a termine da stranieri erano state solo 122, con un controvalore di 6,4 miliardi di dollari.
«Il dinamismo del settore M&A - spiega Luigi Verga, socio milanese del gruppo corporate di Freshfields - è un indicatore del crescente interesse globale per il continente africano quale nuova destinazione degli investimenti e fonte alternativa di crescita. Gli investitori stranieri, che spesso si confrontano con una situazione di crescita moderata nei propri Paesi, sono attratti dallo sviluppo della classe media nella regione e da una domanda di prodotti e servizi in continuo aumento. Nel contempo il contesto economico e il quadro normativo stanno diventando più accoglienti per gli investitori».

Anche sul fronte degli investimenti diretti il trend è tutto in positivo. Secondo il recente rapporto dell'Unctad, l'ente delle Nazioni Unite per il commercio e lo sviluppo, nel 2012 Africa e America Latina sono state le uniche due regioni del mondo ad attrarre più investimenti stranieri dell'anno precedente. A livello globale il flusso di investimenti si è contratto del 18%, mentre l'Africa ha visto un aumento del 5% a 50 miliardi di dollari lo scorso anno, cifra che si prevede salga ulteriormente a 56,6 miliardi nel 2013. L'interesse crescente degli stranieri è dovuto al dinamismo dell'economia del continente, soprattutto nell'Africa sub-sahariana dove l'Fmi si attende una crescita media del Pil del 5,5% nell'anno in corso e del 6% nel 2014.

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