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Questo articolo è stato pubblicato il 19 luglio 2013 alle ore 11:26.

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Il ministro dell'Economia e delle Finanze, Fabrizio SaccomanniIl ministro dell'Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni

Per ridurre il debito pubblico il Tesoro potrebbe decidere di vendere quote di società pubbliche - incluse Eni, Enel e Finmeccanica - o usare gli asset come collaterali. Lo dice il ministro Fabrizio Saccomanni in un'intervista a Bloomberg Tv da Mosca, dove si trova per il G20 dei ministri finanziari. La vendita di quote è una possibilità che «stiamo considerando». «Queste società - ha aggiunto - sono profittevoli e danno dividendi al Tesoro, quindi dobbiamo considerare anche la possibilità di utilizzarle come collaterale per gli schemi di riduzione del debito pubblico su cui stiamo ragionando. Ci sono - ha concluso il ministro - una serie di ipotesi che stiamo prendendo in considerazione».

«Abbiamo annunciato come una delle nostre iniziative strategiche chiave - spiega Saccomanni - l'accelerazione nelle privatizzazioni, incluse quelle immobiliari, e consideriamo anche la possibilità di ridurre la nostra partecipazione nelle compagnie controllate dallo stato». «Spero - conclude il ministro - che per la fine dell'anno possiamo avere chiaro quello che veramente vogliamo fare e dunque avere una strategia complessiva che consenta un'accelerazione nella riduzione del debito».

«La Cisl é del tutto contraria all'ipotesi ventilata oggi dal ministro Saccomanni di vendere le quote pubbliche di aziende come Eni, Enel, Finmeccanica e Poste che già da tempo sono nel mirino degli appetiti famelici e speculativi degli investitori stranieri». Lo dichiara in una nota il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. «Piuttosto che pensare di vendere ciò che di buono è rimasto nelle mani dello Stato italiano, il Governo ed il ministro Saccomani dovrebbero non escludere di tagliare drasticamente le tasse a lavoratori e ai pensionati, di inasprire le pene per gli evasori, di vendere il patrimonio del demanio pubblico o le aziende municipalizzate, di ridurre i costi esorbitanti della politica e delle istituzioni centrali e locali e con essi gli sprechi, le inefficienze e le ruberie scandalose. Se c'é bisogno di fare cassa - continua Bonanni - si vendano gli F35 o si riducano le missioni militari all' estero, piuttosto che mettere sul mercato quei pochi asset industriali e strategici».

La correzione del Tesoro
Nel pomeriggio una nota del Tesoro specifica che sull'argomento delle privatizzazioni il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, avrebbe parlato «in termini generali di strategia di riduzione del debito, formulando diverse ipotesi di valorizzazione del patrimonio pubblico e senza mai citare specifiche società». «Specifiche ipotesi di vendita riportate da organi di informazione non sono state formulate dal ministro», conclude la nota.

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