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Questo articolo è stato pubblicato il 31 luglio 2013 alle ore 09:20.

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Giovannini a Marchionne: in Italia ci sono imprese che crescono - Fiat, in Delaware prima vittoria sul controllo di Chrysler - Ora riparte il negoziato

In Italia permangono condizioni impossibili per fare industria? Giovannini dissente da Sergio Marchionne. «Non sono d'accordo con Marchionne che ritiene che oggi sia impossibile fare impresa in Italia», spiega il ministro del Lavoro a Prima di tutto, su Rai radio 1. Secondo Enrico Giovannini «ci sono molte imprese che in queste condizioni stanno continuando a investire, a crescere, a creare profitto e posti di lavoro. Questo nonostante le indubbie difficoltà». Ieri il manager ha detto che la Fiat potrebbe non investire più in Italia, perché le condizioni industriali rimangono impossibili e i nuovi modelli Alfa Romeo potrebbero essere prodotti all'estero. Venerdì Marchionne incontrerà il leader della Fiom Landini.

Il ministro: parti sociali sovrane ma non esclude interventi legislativi
«È chiaro - continua il ministro - che il tema é caldo, specie dopo la sentenza della Corte costituzionale su Fiom-Fiat, in questi mesi io e Marchionne abbiamo discusso più volte di come migliorare le relazioni industriali». E alla richiesta dell'ad. di Fiat al governo di intervenire sulla rappresentanza, risponde: «Diciamo spesso che in Italia c'é un eccesso di norme, e questo é proprio un caso in cui bisogna intervenire con attenzione proprio perché le parti sociali sono sovrane. Noi abbiamo scelto di lasciare alle parti sociali la possibilità di trovare un accordo, cosa che sindacati e Confindustria hanno fatto, in più i confederali hanno incontrato anche altre associazioni imprenditoriali proprio per trovare un equilibrio». «Stiamo dando questa possibilità per poi trarre le conseguenze ed eventualmente intervenire sul piano legislativo - conclude il ministro -, ma bisogna intervenire con attenzione».

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