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Questo articolo è stato pubblicato il 14 agosto 2013 alle ore 12:55.

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Occupazione, le piccole aziende dietro il 64% dei nuovi posti

Nella partita per rilanciare l'occupazione Davide batte Golia, le piccole imprese superano di slancio le grandi. Tra il 2001 e il 2011, rivela infatti uno studio della Cgia di Mestre, le piccole imprese hanno creato più del doppio dei posti di lavoro prodotti dalle grandi aziende. E non è un distacco da poco: se le prime hanno dato origine a quasi 457.200 nuovi occupati, le seconde a poco più di 212.600. Il 64% dei nuovi posti di lavoro è stato creato dalle piccole imprese al netto degli addetti del pubblico impiego e dell'agricoltura. Più distanziate invece le medie aziende: nel decennio gli addetti nelle imprese tra i 50 e i 249 addetti sono aumentati di 41.354 unità.

Occupazione: a tirare sono le piccole realtà
Dei 711.178 nuovi occupati totali registrati in questo decennio, il 64,3% ha trovato lavoro nelle piccole aziende con meno di 50 addetti, il 5,8% nelle medie ed il 29,9% nelle grandi. «Al netto degli addetti del pubblico impiego e dell'agricoltura - ricorda Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia - il 67% del totale dei lavoratori italiani presta servizio in una piccola o micro impresa. Stiamo parlando - continua Bortolussi - di aziende artigiane/commerciali, di piccole imprese e di attività guidate da liberi professionisti che non chiedono aiuti o prebende, ma una pressione fiscale e un peso della burocrazia in linea con la media europea e la possibilità di accedere con maggiore facilità al credito».

Tra le regioni vinbce il Lazio
A livello territoriale le Regioni dove le piccole imprese si sono dimostrate più dinamiche sono state quelle del Centro-Sud. In termini percentuali le maggiori variazioni di crescita dell'occupazione si sono avute nel Lazio (+17,4%), in Calabria (+14,4%) e in Sicilia (+14%).

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