Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 30 agosto 2013 alle ore 06:49.

My24

Una cultura che manca in Italia e sebbene le imprese italiane del settore vantano la leadership sui mercati internazionali, il rischio è l'uscita di aziende e capitali esteri. «A fronte di enormi investimenti come quelli in Basilicata – spiega Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia – l'impatto occupazionale che si genera, spesso è lontano dai luoghi della produzione. Nel caso della Basilicata, gran parte potrebbe andrebbe fuori, a beneficio del distretto petrolifero di Ravenna, ma spetta a Regione, imprenditori locali, territori far sì che i ritorni si abbiano in Basilicata. Cosa possibile perché intorno al petrolio lucano è nato un distretto petrolifero che sta crescendo e potrebbe svilupparsi come quello di Ravenna».
Solo intorno al distretto meridionale dell'Eni a Viggiano ruotano 110 aziende locali e su iniziativa di Assomineraria è nata Assoil School per la formazione nel settore dei beni e dei servizi legati all'oil&gas. Ricerca e innovazione sono alla base dello sviluppo di un distretto tecnologico, che pur avendo un'occupazione meno duratura nel tempo, crea un indotto più duraturo e di altissimo valore. Ma bisogna crederci e avere un progetto.
«Il petrolio – ha ribadito il presidente dei giovani di Confindustria Basilicata, Lorenzo Pagliuca – è un importante valore aggiunto per il sistema Paese e può essere utile per far finalmente decollare l'economia nella nostra Regione, se si costruisce un programma di sviluppo completo, in grado di affrontare le criticità persistenti sia in termini infrastrutturali che di competitività».
Ad oggi, invece, i lucani hanno difficoltà a percepirne i benefici, spesso collegati a un bonus idrocarburi considerato un'elemosina, diventando facile presa dei comitati del "no" e delle opposizioni di sindaci scontenti che non beneficiano di royalty dirette.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I NUMERI
1 miliardo
Il ruolo delle multinazionali
Ammonta a quasi un miliardo di euro il totale delle royalty versato negli ultimi cinque anni dalle compagnie petrolifere per potere estrarre il greggio
107mila
I barili al giorno
L'impegno delle multinazionali sul territorio comprende progetti in corso e pronti a partire: complessivamente questi interventi potrebbero incrementare la produzione nazionale di 107mila barili di petrolio al giorno, con ritorni in yermini ri duzione del deficit energetico, maggiori entrate e sviluppo
110
L'indotto
Nel solo distretto meridionale dell'Eni a Viggiano, sono 110 le aziende locali dell'indotto. Su iniziativa di Assomineraria hanno creato AssoilSchool, con obiettivi formativi nel settore dei beni e servizi legati all'oil&gas

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi