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Questo articolo è stato pubblicato il 02 settembre 2013 alle ore 06:46.

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Le detrazioni del 50% sul recupero edilizio e del 65% sul risparmio energetico richiedono una valutazione preliminare da parte dei professionisti. In particolare, due aspetti vanno esaminati con cura:
i tetti di spesa massima su cui calcolare la detrazione, che potrebbero essere già stati erosi da pagamenti effettuati in precedenza per beneficiare del 36% o del 55%;
- la possibilità di scegliere l'una o l'altra detrazione per alcuni tipi di lavori "al confine" e l'alternativa del conto termico (nuova agevolazione che non consiste in uno sconto dall'imposta lorda ma in un'erogazione monetaria per un periodo variabile da due a cinque anni).
Senza trascurare la variabile della capienza fiscale, per scongiurare il rischio che la detrazione si riveli superiore all'imposta lorda (aspetto che potrebbe essere difficile da stimare nell'arco del decennio in cui va suddiviso lo sconto).
Ma andiamo con ordine. Per le ristrutturazioni edilizie e gli altri interventi indicati all'articolo 16-bis del Tuir è possibile detrarre il 50% calcolato su una spesa massima di 96mila euro per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre di quest'anno.
Per gli incentivi finalizzati al risparmio energetico, invece, l'importo massimo non è dettato in funzione della spesa massima, ma della detrazione massima, ed è differenziato in base a quattro tipologie di lavori.
Per la riqualificazione globale degli edifici esistenti la detrazione massima è di 100mila euro, che corrispondono a una spesa massima di 153.846 euro. Per la coibentazione di pareti e coperture – oltre che per la sostituzione di finestre – il limite di detrazione è 60mila euro (92.307 euro). Stesso importo anche per l'installazione di pannelli solari termici per la produzione di acqua calda. Infine, nel caso della sostituzione di impianti di climatizzazione invernale.
Fermo restando che una singola opera non può concorrere a più agevolazioni, si tratterà di incastrare, come in una sorta di puzzle, la fattura nel giusto incentivo per ottenere il massimo beneficio.
Si pensi ad esempio a una spesa per la sostituzione di infissi e finestre che per loro caratteristiche rientrino nei requisiti di isolamento dettati dal Dm 26 gennaio 2010, necessari a ottenere il 65 per cento. L'opera potrebbe ottenere anche il 50% sulle ristrutturazioni, in quanto costituisce manutenzione straordinaria. Tuttavia, il contribuente che decide di farla concorrere al "bonus energia" potrà detrarre il 50% fino a 96mila euro delle altre spese sostenute (opere murarie, impiantistiche e così via). La scelta, evidentemente, dipenderà dal totale complessivamente speso per l'opera principale, oltre che da altre considerazioni "economiche" in senso lato: infissi più performanti costano di più, ma hanno un effetto diverso sulla bolletta dei consumi e sulla riqualificazione del fabbricato (compreso in confort acustico). La pratica per il 65%, inoltre, include anche l'invio telematico della documentazione all'Enea, che però per gli infissi può essere risolto anche con il fai-da-te e incide per poche centinaia di euro.

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