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Questo articolo è stato pubblicato il 03 settembre 2013 alle ore 18:35.

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Huawei conferma l'impegno in Italia: investimenti per un miliardo e 700 nuove assunzioni

Investimenti, risorse e nuovi posti di lavoro. Huawei conferma il suo impegno in Italia e lo fa ai massimi livelli, con un colloquio fra il numero uno del gruppo, Sun Yafang e il premier Enrico Letta. L'azienda cinese, si legge in una nota, «ha espresso la volontà di continuare a investire sull'Italia sottolineando l'importanza del nostro Paese nelle strategie di crescita». E guardando ai numeri trapelati nelle scorse settimane si parla di cifre non da poco: 1,1 miliardi di dollari in cinque anni, con in dote almeno 700 posti di lavoro, sempre nel quinquennio, che si aggiungerebbero ai lavoratori attualmente occupati in Italia dall'azienda cinese.

Huawei è un colosso da 35,4 miliardi di dollari di ricavi nel 2012, seconda al mondo nelle reti e apparati dietro a Ericsson e nel primo trimestre 2013 al quarto posto nel mercato mondiale degli smartphone, con un market share del 4,3 per cento. In Italia è presente dal 2004 e conta a oggi 700 dipendenti di cui circa 100 impiegati nel Centro ricerche per le tecnologie "microwave" di Segrate, inaugurato a fine 2011.

«L'Italia è tra i primi mercati a livello europeo e mondiale per Huawei e costituisce un'area strategica e di elevata importanza nel suo sviluppo», ha commentato Sun a margine dell'incontro con Letta. Gli impegni si concentreranno principalmente nelle tecnologie per la realizzazione dell'Agenda Digitale e in programmi di ricerca e sviluppo che creeranno nuove opportunità di occupazione per i laureati italiani.

«Come abbiamo avuto modo di confermare al premier - afferma Roberto Loiola, vicepresident di Huawei - su ricerca e giovani si concentrerà in particolar modo il nostro impegno. A partire da Talent lab, il nostro programma di formazione per laureati che prevede visite in Cina. Siamo partiti quest'anno con una dozzina di laureati. Contiamo di interessarne al progetto un altro centinaio». Al di là delle esperienze di scambio culturale, Huawei (di cui si era parlato come acquirente di Nokia dopo una notizia diffusa nei mesi scorsi dal Financial Times) punta ad accrescere il suo bisiness in Europa, anche nel mercato degli smartphone e delle soluzioni per le imprese.

L'Italia è il secondo mercato in Europa per Huawei, dietro l'Uk. A fine anno i ricavi dell'azienda nel nostro Paese dovrebbero raggiungere i 400 milioni di euro, in crescita del 15 per cento su base annua. «Abbiamo progetti sul fronte Lte (come dimostra anche l'accordo con Wind e Sirti da 1 miliardo, ndr). È chiaro - aggiunge Loiola - che gli investimenti in ricerca e sviluppo nel Paese creeranno opportunità. Noi garantiamo il nostro impegno».

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