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Questo articolo è stato pubblicato il 14 settembre 2013 alle ore 09:57.

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Squinzi: «L'industria italiana è appesa a un filo» - Il gruppo Riva chiede la Cassa

Si allontanano dunque le chance di rilancio in uno dei settori cardine del manifatturiero?
L'Italia deve ritrovare la crescita e ripartire dalla competitività e dalla capacità di operare nel contesto economico globale dell'impresa manifatturiera. Impresa che è la via maestra per la creazione di nuovo lavoro e di benessere per il nostro Paese.

Per quale ragione in Italia si fatica ad avere regole certe per tutelare l'attività produttiva?
Vorrei ricordare che il punto centrale del mio programma per la presidenza di Confindustria è la semplificazione burocratica che comprende anche la certezza di regole cui le imprese si devono giustamente assoggettare. Non possiamo permetterci, nel contesto della competizione internazionale, di correre con penalizzazioni drammatiche come quelle che emergono dalle vicende di questi giorni.

Quali saranno le prossime mosse di Confindustria?
Questa brutta storia è gravissima per noi imprenditori. Come Confindustria non arretreremo di un passo dalla nostra posizione di difesa, senza se e senza ma, dell'industria italiana e ci batteremo con grande determinazione presso tutte le autorità politiche e istituzionali perché questo obiettivo di tutela delle nostre ragioni sia raggiunto. Questa vicenda è un banco di prova per il nostro Paese per rispondere alle emergenze e costruire il futuro.

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