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Questo articolo è stato pubblicato il 30 settembre 2013 alle ore 15:10.

Gli acquisti domestici degli alimenti bio confermano un andamento positivo. Il mercato biologico ha registrato nel primo semestre del 2013 un aumento del 9% in controtendenza al food. Ad avere una dinamica più forte, secondo i dati Ismea, sono biscotti, dolciumi e snack che crescono del 22,7%; gli ortofrutticoli freschi e trasformati aumentano del 14,6%, le uova del 11,3% e pasta, riso e pane del 8,4%. Bio Bank rileva, inoltre, un aumento dei negozi bio pari a 1.270 unità nel 2013 contro 1211 dell'anno precedente. Di questi il 65% è concentrato al Nord, il 21,2% al Centro e il 13,8% al Sud incluse le Isole.
L'alimentazione bio unita alla produzione alimentare alternativa
I sapori dei dolci fatti dalla nonna in un piccolo laboratorio come "Armonia e bontà", a Crema una cittadina vicino Milano, oltre alla produzione dell'alimentazione biologica si avvalgono della fantasia e dell'ispirazione che arriva da una vacanza Orientale fatta dal pasticcere e cuoco. Queste ricette bio riescono a coniugare le tradizioni orientali a quelle mediterranee creando una cucina innovativa. I prodotti utilizzati, infatti, sono a base di: tofu, seitan, hamburger vegetali di tofu, ragù e patè di tofu. La mission è impiegare materie prime vegetali e di provenienza biologica rispettando i criteri di certificazione del mercato.
Le pratiche del biologico sui colli di Urbino
In cima alla collina di Isola del Piano dalla fatica dell'uomo alla vecchia maniera è nato il pastificio della cooperativa Gino Girolomi a cui aderiscono circa cento aziende che fanno oltre 7 mila presenze all'anno. Sono state ricostruite strade, campi e mulini per dedicarsi ad un'economia basata sull'agricoltura biologica. In un'area alle porte di Urbino, Montebello si estende per 1500 ettari e a 150 metri di altura, con il cuore immerso nei boschi di conifere e circondata da antichi ruderi dove spicca il vecchio monastero e il moderno museo di civiltà contadina si allevano mucche marchigiane e si produce pasta essiccata facendo riecheggiare abitudini e usi rurali di altri tempi: la coltivazione di grano senza sostanze chimiche di sintesi e in contatto diretto con i cicli della natura si combina alla pratica bio. A Isola del Piano si è persa fortunatamente la rivoluzione verde che si è compiuta negli cinquanta dello scorso secolo e che ha reso la terra sempre meno fertile. Adesso si praticano solo coltivazioni a rotazione, un anno a grano e un anno a leguminosa; un metodo che contribuisce alla fertilizzazione. Il pastificio è alimentato al 100% da energie rinnovabili e l'intera cooperativa non acquista grano dalla Borsa delle merci di Bologna per via dei prezzi troppo bassi che non ripagherebbero il lavoro dei contadini. Adesso grazie a questa attività di qualifica della vita agricola i giovani non scappano via e preferiscono rimanere nella terra d'origine. Tuttavia, i cinque mila abitanti di un tempo si sono ridotti a qualche centinaia di anime. Per Guido Ceronetti il cous cous prodotto dalla cooperativa "è incontestabilmente il migliore che esista".
L'economia pulita di Libera nella Valle del Marro
Con lo scopo di mantenere in vita la comunità e contribuire allo sviluppo economico e imprenditoriale, la cooperativa sociale di lavoro e produzione "Valle del Marro - Libera Terra" gestisce circa 120 ettari di terreni agricoli confiscati e sequestrati alle organizzazioni mafiose nei Comuni di Gioia Tauro, Oppido Mamertina, Rosarno, Rizziconi, San Procopio, Varapodio e Taurianova. Il percorso di cambiamento e di riscatto sociale, connaturato a questo progetto d'impresa, coniuga la lotta alla mafia con la lotta alla disoccupazione, la crescita del senso della cittadinanza attiva con forme di sviluppo locale dal forte contenuto etico. Al primo posto nella filosofia della cooperativa Valle del Marro c'è il rifiuto verso un'economia individualista per dare spazio ad una rete sociale con realtà economiche capaci di dar vita a nuove forme di cooperazione territoriale. Ciò ha permesso di attivare su quei beni produzioni agricole ad indirizzo biologico e di qualità, che vengono commercializzati tramite le catene della grande e piccola distribuzione e di esercitare al tempo stesso competenze tecnico-agricole come per la figura dei trattoristi e dei potatori, oppure professionalità di tipo agronomico, contabile-amministrativo ed umanistico. Nella fase formativa del progetto "Libera Terra" i soci fondatori hanno partecipato ad un corso di formazione e a tirocini teorici e pratici in aziende agricole dell'Emilia Romagna e della Sicilia.
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