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Questo articolo è stato pubblicato il 02 ottobre 2013 alle ore 22:30.

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Genova, il Salone nautico punta tutto sul mare: le novità - Foto

Ha puntato tutto sul mare la 53° edizione del Salone nautico internazionale che si è aperta oggi alla Fiera di Genova. Un'edizione ridotta negli spazi e nella durata (5 giorni anziché nove) ma che è stata ideata così per fronteggiare la crisi che dal 2009 assilla il settore. E anche per venire incontro alle esigenze degli espositori che, da tempo, chiedevano una rivisitazione dell'esposizione. La rivisitazione, in effetti, c'è stata, sia per quanto attiene all'allestimento che riguardo ai costi degli stand, scesi di circa il 30%.
Dei 180mila metri quadri dell'esposizione, inoltre, 100mila sono in acqua e il nuovo layout è caratterizzato da un "red wall", un muro rosso, che accompagna i visitatori dall'ingresso al centro della kermesse. Il percorso espositivo, inoltre, concentra l'offerta suddividendola per categorie merceologiche: Power Village, dedicato ai motori; Boat Discovery, indirizzato ai neo-armatori al primo acquisto; Sailing World, paradiso dei velisti; Motorboats, dove sono ormeggiati motoscafi, imbarcazioni a motore, motoryacht e superyacht; e infine Tech Trade, regno degli accessori.

Insomma, gli organizzatori della manifestazione, Ucina e Fiera di Genova, hanno fatto di tutto (con un investimento di 660mila euro, oltre i costi consueti) per rendere la manifestazione in grado di soddisfare le richieste delle aziende nautiche. Un obiettivo che appare centrato, perché la maggior parte degli espositori si professano soddisfatti delle novità.

Un po' meno contenti i visitatori del primo giorno (non moltissimi per la verità) che, abituati a spazi più grandi e a un maggior numero di barche esposte a terra, hanno mostrato qualche delusione in merito all'allestimento, giudicato da alcuni piuttosto povero.

«La nautica da diporto - ha detto, aprendo il Salone, Anton Francesco Albertoni, presidente di Ucina, la Confindustria nautica - ha attraversato un periodo sicuramente non facile; ma dobbiamo imparare dal passato per costruire il futuro tutti insieme». E il governatore ligure, Claudio Burlando, ha sottolineato la voglia di resistere dei cantieri navali che hanno deciso, nonostante la crisi, di portare le barche al Salone. A differenza di quanto successo «qualche anno fa a Torino - ha ricordato Burlando - quando la Fiat decise di rinunciare per un anno al salone dell'auto, che poi, invece, non si è fatto mai più».

Il percorso che ha portato al nuovo salone, ha aggiunto Sara Armella, presidente della Fiera, «è stata la sfida più difficile e importante che la Fiera di Genova (in crisi anche per i poco soddisfacenti risultati delle precedenti edizioni del salone, ndr) abbia dovuto affrontare negli ultimi 10 anni».

Gli espositori, dal canto loro, mostrano di apprezzare lo sforzo. «In passato - ha affermato Ferruccio Rossi, ad del gruppo Ferretti, sono state ignorate troppo a lungo le osservazioni degli operatori della nautica e così, perché il salone cambiasse, molti hanno dovuto minacciare di andarsene. Forse la voce di Ucina non era stata ascoltata. La nautica è uno dei pochi settori in cui il made in Italy ha la leadership nel mondo. E, nel momento in cui il Salone funziona e si attrae clientela internazionale, anche gli espositori esteri, che quest'anno sono pochi, faranno la fila per arrivare a Genova».

Massimo Perotti, patron di Sanlorenzo, ha spiegato che il nuovo format del salone «va molto bene. Siamo entrati nella dinamica dei saloni internazionali, che durano 5-6 giorni e l'aver ridotto lo spazio, trasferendo le barche in acqua è stato molto giusto».

Meno ottimista Paolo Casani, ad di Azimut Yachts. «È giusta - ha detto - la formula con spazi contenuti, prezzi più bassi e barche in acqua. Ma il punto resta il futuro del salone. È stato per anni uno dei più importanti al mondo. Ma ci siamo fatti superare da Cannes, che è più internazionale: si è sviluppato a seguito di quello di Genova ma oggi ha una ricchezza di espositori, anche stranieri, che Genova non ha più».

Beniamino Gavio, alla guida del gruppo Baglietto (rilevato dopo il fallimento del cantiere), che torna ad esporre a Genova dopo due anni, si sofferma sui costi: «L'anno scorso erano fuori mercato. Quello di Genova risultava il salone più caro in assoluto. E poi nove giorni di esposizione non avevano senso».

E se il nuovo salone piace ai grandi produttori, non dispiace neppure quelli più piccoli. Mauro Feltrinelli, alla guida del cantiere omonimo, che vende, tra l'altro, motoscafi Frauscher da 7 a 10 metri, ha spiegato che è stato corretto «alleggerire un po'» la manifestazione. «Il mercato nautico, peraltro - ha aggiunto - sta dando qualche segno di ripresa della domanda».

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