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Questo articolo è stato pubblicato il 05 ottobre 2013 alle ore 18:49.

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Sindacati e imprese: meno fisco sul lavoro - Italia nella top per tasse sui redditi da lavoro

L'abbattimento del carico fiscale è la richiesta che accomuna sindacati, industriali, artigiani e commercianti che sono stati convocati (separatamente) dal premier Enrico Letta, in vista della legge di stabilità.

Lunedì parte il confronto con le parti sociali
Lunedì pomeriggio saranno i leader di Cgil, Cisl e Uil – rispettivamente Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti - a varcare il portone di Palazzo Chigi, mentre martedì toccherà alla delegazione di Confindustria guidata dal presidente Giorgio Squinzi, e mercoledì sarà Rete imprese Italia, con il presidente Ivan Malavasi. Pur avendo avuto rassicurazioni dalla presidenza del Consiglio sulla prossima convocazione, Abi e Alleanza cooperative attendono di essere chiamati. Vediamo più nel dettaglio le principali richieste che saranno portate al tavolo con il premier Enrico Letta.

Pressing dei sindacati per ridurre le tasse a lavoratori e pensionati
Cgil, Cisl e Uil insistono sulla riduzione delle tasse a lavoratori dipendenti e pensionati e sono d'accordo con la richiesta di Confindustia di eliminare la componente lavoro dalla base imponibile Irap. I sindacati sono favorevoli ad una diminuzione della spesa corrente con il ricorso ai costi standard, ad un riordino istituzionale per ridurre i livelli amministrativi; sì alla riorganizzazione della Pa purchè venga contrattata. Altre priorità per i sindacati sono il finanziamento della cassa integrazione in deroga, insieme ad una soluzione definitiva al problema dei cosiddetti esodati e dei precari della Pa, della scuola e della ricerca.

Confindustria: subito un taglio del cuneo fiscale per almeno 4-5 miliardi
Anche l'agenda di Confindustria parte dalla richiesta di un deciso abbattimento del carico fiscale per imprese e lavoratori. Per gli industriali serve un taglio del cuneo fiscale per almeno 4-5 miliardi subito, inoltre va reso pienamente deducibile dal reddito d'impresa l'Imu sui capannoni, con la prospettiva di eliminare l'imposta. Le risorse per Confindustria si possono trovare attraverso la spending review, considerando che la Pubblica amministrazione spende oltre 800 miliardi l'anno, attraverso i risparmi si possono liberare somme da investire per intercettare la ripresa. Vi sono altre leve su cui agire in direzione della crescita secondo gli industriali: occorre accelerare con il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione, serve una semplificazione burocratica, attraverso la revisione del Titolo V della Costituzione, per disegnare un nuovo perimetro dello Stato, diminuendo il peso della burocrazia. Per Via dell'Astronomia c'è bisogno di politiche industriali, il Paese sta perdendo interi settori produttivi.

Artigiani e commercianti: no all'aumento dell'Iva.
Quanto a Rete imprese Italia, anche gli artigiani e i commercianti esprimono grande preoccupazione per i livello raggiunto dalla pressione fiscale, chiedono al Governo di fare marcia indietro sull'aumento dell'Iva, di escludere dall'Imu e da future tassazioni capannoni, laboratori, negozi e alberghi, di migliorare l'accesso al credito delle Pmi e accelerare sui pagamenti della Pa. Rete imprese Italia sollecita anche un intervento di semplificazione per ridurre la burocrazia che ostacola l'attività economica.

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