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Questo articolo è stato pubblicato il 08 ottobre 2013 alle ore 11:32.

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Italia maglia nera nelle competenze alfabetiche e matematiche

Il dato ci fa saltare dalla sedia: siamo ultimi nella graduatoria delle competenze alfabetiche (literacy) e penultimi nelle competenze matematiche (numeracy), fondamentali per la crescita individuale, la partecipazione economica e l'inclusione sociale. La fotografia è scattata dall'indagine Isfol-Piaac, svolta nel periodo 2011-2012, finalizzata ad analizzare il livello di competenze fondamentali della popolazione adulta (tra i 15 e i 65 anni). L'indagine, promossa dall'Ocse, è stata realizzata in 24 paesi.

Maglia nera nelle competenze alfabetiche
Le competenze analizzate sono espresse in punteggi da 0 a 500, e i punteggi sono riconducibili a 6 diversi livelli di competenze, il livello 3 è il minimo indispensabile per «vivere e lavorare nel XXI secolo». Ebbene, nelle competenze alfabetiche il punteggio medio degli adulti italiani è di 250, il più basso di tutti. Ci superano la Spagna (252), la Francia (262), la Germania (270). La media Ocse-Piaac è di 273. In testa a questa hit parade il Giappone (295), seguito da Finlandia, Olanda, Australia. Il 29,8 per cento degli adulti italiani si colloca al livello 3 o superiore. Il 42,3 per cento al livello 2, e il 27,9 per cento npn supera il livello 1. Nelle competenze matematiche la media italiana è pari a 247 contro la media Ocse-Piaac di 269. Anche qui il 28,9 per cento è al livello 3 o superiore; tutti gli altri nei livelli più bassi.

Forte divario Nord-Sud
L'indagine evidenza anche un forte divario tra Nord e Sud del Paese che si conferma per tutti i livelli di istruzione ed è più preoccupante per i livelli più elevati (istruzione universitaria). Inoltre, il 40 per cento di chi ha seguito un percorso formativo raggiunge o supera il livello 3 nelle competenze alfabetiche, contro il 20 per cento di chi non lo ha fatto. E a preoccupare è anche il fatto che gli adulti italiani partecipino poco alle attività di apprendimento formale e informale: appena il 24 per cento contro una media del 52 per cento. Abbandonare precocemente gli studi determina in costo (grande) in termini di competenze, un investimento mancato per il futuro. Solo il 5 per cento dei Neet raggiunge il livello 3, contro il 25 per cento dei coetani che lavorano e il 50 per cento di chi studia. Tra gli adulti solo un terzo degli occupati raggiunge il livello 3.

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