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Questo articolo è stato pubblicato il 23 ottobre 2013 alle ore 16:04.
L'ultima modifica è del 23 ottobre 2013 alle ore 16:13.

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A Dubai, capitale degli Emirati Arabi Uniti, è stato inaugurato il primo settore di una colossale centrale fotovoltaica. Quando sarà completato Il progetto, denominato "Mohammed bin Rashid al-Maktoum Park" (dal nome dello sceicco che è l'attuale primo ministro del Paese, nonché emiro di Dubai), dovrebbe generare una potenza di 1.000 Megawatt e occupare 40 chilometri quadri, con un costo stimato in 12 miliardi di dirham, (3,3 miliardi di dollari).

Questo primo impianto si trova a circa 30 Km dall'abitato e ha una potenza in sé molto più modesta (13 MW), ma è comunque il più grande della regione. A costruirlo è stata l'azienda statunitense First Solar, impiegando soltanto 195 giorni, per un costo totale di 33,8 milioni di dollari. I pannelli solari occupano un'area di 0,24 chilometri quadri, e sono progettati per 25 anni di funzionamento. L'impianto fornirà circa 24 milioni di kWh annui, e dovrebbe far diminuire di 15mila tonnellate annue la diffusione di biossido di carbonio nell'atmosfera. Secondo Jim Hughes, CEO di First Solar, «il fotovoltaico, per costo ed efficienza operativa, è la soluzione giusta per le necessità del Medio Oriente».

Gli Emirati sono tra i maggiori produttori di petrolio, detenendo un quinto delle riserve dell'intero pianeta. Ciononostante stanno cercando di ridurre la propria dipendenza dai combustibili fossili. Il consumo di energia cittadino è molto superiore alla media, soprattutto nel periodo estivo in cui un gran numero di condizionatori d'aria è attivo per contrastare il torrido clima locale. Anche gli impianti per dissalare l'acqua marina richiedono molta energia.

Secondo quanto riportato dalla stampa, il piano stabilito dal locale Consiglio supremo dell'energia prevede di produrre in modo rinnovabile l'1% del fabbisogno entro il 2020, mentre entro il 2030 questa percentuale salirà al 5%, e un altro 24% sarà comunque prodotto con metodi che non generano gas serra, come il nucleare e il carbone "pulito".

Said Mohammed al-Tayer, vice presidente del Consiglio aupremo dell'wnergia, ha dichiarato che si tratta di "un impianto unico nel suo genere nella regione", e che farà da volano per i grandi progetti del Paese. "È un passo importante per la nostra strategia, che punta a diversificare il mix energetico di Dubai."

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